Found


Regia: Scott Schirmer

RECENSIONE

Cosa può accaderti di peggio quando sei un ragazzino un po’ sfigatiello, con dei genitori non esattamente modello, con un fratello non esattamente equilibrato seppur apparentemente protettivo e con dei compagni di classe che ti bullizzano mettendo in dubbio la tua virilità?

Beh, per esempio potrebbe accadere che un giorno scopri che il tuo fratellone non esattamente equilibrato seppur apparentemente protettivo, si diletta ad emulare il serial killer di uno dei suoi film horror preferiti collezionando, come trofeo, le teste delle sue vittime (tutte rigorosamente di colore, in quanto reputate inutili).

Ecco questo è l’incipit di Found, filmaccio bello cattivo del 2012 diretto dall'esordiente Scott Schirmer, un film che si destreggia sapientemente tra dramma e horror e che, quando decide di essere o l’uno o l’altro, non si fa mancare davvero nulla del genere di appartenenza momentanea.


Girato con un budget molto limitato, mantiene ben chiari i tratti underground che lo contraddistinguono, senza tuttavia intaccare la resa finale, a partire proprio dai fantastici titoli di testa, che ci catapultano direttamente nell'universo di questo ragazzino francamente un po’ troppo impiccione per i miei gusti, ma che probabilmente non si merita tutto ciò che la vita gli riserverà da lì a breve.

                           

Le citazioni sparse qui e là tra poster appesi, VHS in bella vista e discorsi in merito ai film da vedere, non mancano davvero, con menzioni speciali per Hellraiser e Nightbreed, anche se il vero protagonista indiscusso è quel Headless, ispiratore del passatempo del fratello maggiore e che, incredibile ma vero, pare sia uscito veramente qualche anno dopo (non so quanto fedele all'originale mostrato all'interno di Found, ma credo valga la pena di approfondire la faccenda). 

Gran parte delle scene di violenza infatti (alcune anche piuttosto estreme, quindi occhio alla censura di alcune versioni), vengono proprio dal film nel film, salvo trovare poi seguito nella parte finale, con una componente realistica veramente interessante.


Gavin Brown nella parte del piccolo Marty se la cava egregiamente, si respira chiaramente la sua inquietudine via via che la sua condizione tende a peggiorare, in particolare quando iniziano ad instillarsi al suo interno i dubbi su quanto suo fratello si sia realmente lasciato ispirare dagli eventi osservati in Headless. Molto interessante inoltre l’idea di narrare tutto dalla sua persona, con quella voce tendente al monotono che sta quasi a denotare un’involontaria accettazione di ciò che sta accadendo, più per l’impossibilità di agire, piuttosto che per la volontà di farlo davvero.

I temi trattati sono molteplici, magari non tutti approfonditi come forse meritavano, ma il tempo era quel che era e francamente non era facile ottenere di più. Si spazia in ogni caso con buona nonchalance tra bullismo, razzismo, revenge, complicati rapporti familiari, genitori che non sanno fare i genitori e chi più ne ha più ne metta, a testimonianza che la visione non è esattamente leggera.

Il finale è bello potente, non c’è nulla da dire, con un climax di tensione che aumenta man mano che quella telecamera sale su per le scale, fino ad arrivare all'immagine conclusiva che oggettivamente per un bel po’ non te la scordi. Per epicità ed importanza mi ha quasi ricordato quella altrettanto granitica di Sleepaway Camp, per cui traete le vostre conclusioni.


Oltretutto, quello che colpisce maggiormente, è che sulla parte finale non ci viene mostrato quasi nulla, la violenza esplosa all'interno della famiglia viene lasciata quasi interamente all'immaginazione dello spettatore, sempre passando attraverso gli sguardi terrorizzati del povero Marty e attraverso quella dannata maschera antigas che vi farà vedere con occhi diversi questo oggetto ogni volta che lo incontrerete dopo aver terminato la visione.

"Nella mia mente urlo terrorizzato. Ma riesco a controllarmi. Se perdo il controllo ora, potrei non recuperarlo per parecchio tempo. Cose del genere possono distruggere una persona per sempre"

Giudizio complessivo: 8

Enjoy,




Trailer


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