La Storia di Belle Gunnes



Nata nel 1859 come Brynhild Paulsdatter Størseth, è stata una serial killer norvegese naturalizzata statunitense, che si stima abbia ucciso 60 persone ma solo 40 sono quelle accertate. È considerata tra le serial killer più prolifiche della storia.

Belle Infernale o Signora Barbablù (questi i suoi due soprannomi), lasciò la sua città natale, Selbu, nel 1881 e si stabilì a Chicago, dove "attirò" la stampa per avere ucciso due mariti, diversi bambini e un gruppo di uomini.


Infanzia

Belle Gunness nacque nella Norvegia centrale da una famiglia povera, che possedeva una piccola fattoria dove il padre lavorava come tagliapietre. Belle, la più piccola di 8 fratelli, si guadagnava da vivere portando le pecore al pascolo e producendo formaggio.

Già in tenera età Belle era fisicamente molto forte essendo alta 1,83 e pesando 91 kg. Non era ben voluta dai suoi coetanei, i quali la descrivevano come una ragazza maliziosa e bugiarda.
A 23 anni, emigrò in America e si stabilì a casa di sua sorella che viveva lì da qualche tempo, trovando lavoro come cameriera.

La signora Barbablù impazziva per i soldi. Erano il suo punto debole. Due anni dopo essersi stabilita in America, conobbe Mads Sorensen, un sorvegliante notturno, con il quale si sposò. Nel 1890 si trasferirono in un sobborgo di Chicago, ad Austin. Qui, Belle, adottò una bambina di otto mesi, Jenny Olsen.


La Serial Killer

La donna ebbe 4 figli con l'allora marito, due di questi, morirono rispettivamente nel 1896 e nel 1898 di colite acuta.

Dopo 16 anni di matrimonio nel 1900 morì suo marito (guarda caso nell'unico giorno in cui le due assicurazioni sulla vita che aveva stipulato con due compagnie diverse erano entrambe valide).

Il medico che visitò Sorensen, constatò che la morte avvenne per avvelenamento da stricnina; e quindi interrogò Belle sull'accaduto. Lei dichiarò di avere dato al marito una polvere per il raffreddore e il medico di famiglia confermò al collega di aver prescritto quella medicina. Dopo l'accaduto, le due assicurazioni pagarono la vedova che acquistò immediatamente un negozio di abbigliamento e una fattoria nei dintorni di La Porte, nell’Indiana, dove andò a vivere con la figlia adottiva e le sue due figlie avute dal matrimonio.

Nel 1902 sposò un macellaio norvegese, Peter Gunness, che conobbe dai suoi cugini. L’uomo, rimasto anch'egli da poco vedovo, si trasferì nella fattoria di Belle con la figlia Swanhilde e, 9 mesi più tardi, morì in uno strano incidente domestico: un tritacarne gli era caduto in testa.

Il medico legale sospettò che si trattasse di un omicidio ma, grazie alla testimonianza della figlia adottiva Jenny Olsen, che affermò di avere assistito alla scena, il caso venne archiviato come incidente. Il fratello del povero malcapitato, non credette all'innocenza della cognata e per riuscire ad avere delle risposte, fece rapire la piccola Swanhilde per tenerla con sé. 

Belle, anche in questa situazione, riuscì ad ottenere una discreta somma dall'assicurazione sulla vita del marito e 2 mesi più tardi partorì un maschietto che chiamò Philip. Qualche tempo dopo, la figlia adottiva racconterà ad alcuni suoi compagni di classe che era stata sua madre a uccidere Peter, colpendolo violentemente col tritacarne. Nonostante il suo possente aspetto fisico (pare fosse una donna dalle forme giunoniche) robusto, Belle Gunness ebbe diversi amanti, scelti tra gli uomini che lavoravano per lei, tra cui Ray Lamphere. Aveva addirittura messo un annuncio su un giornale per emigranti norvegesi: “Donna attraente proprietaria di bella fattoria in ottime condizioni cerca uomo affidabile benestante per scopo matrimonio“ (non sapevano che poi gli avrebbe uccisi per ricavare i soldi dell'assicurazione). 

Molti risposero all'annuncio e ricevettero una lettera di risposta nella quale Belle chiedeva di depositare una somma di denaro a proprio nome per conquistare così la sua fiducia. Questa strategia da parte della diabolica donna, fece innescare una serie di omicidi, iniziando ad uccidere senza mai fermarsi e a cui pochi sfuggiranno.

                       


Fine della follia

In seguito ad un'altra denuncia di scomparsa, lo sceriffo della zona decise di recarsi alla fattoria della serial killer, che trovò distrutta per via di un incendio. La polizia locale, pensò che i cadaveri rinvenuti fossero di Belle Gunness e dei suoi figli, quindi arrestò Ray Lamphere.

Durante le indagini però, scavando nel porcile la polizia scoprì dei cadaveri, tra cui quello di Jenny Olsen, partita nel 1906 per un fantomatico collegio. Il numero degli omicidi che questa donna ha compiuto, si stima si aggiri attorno alle 40 persone, ma probabilmente oltre le 60.

Ray Lamphere, dopo la cattura, raccontò di non avere mai partecipato attivamente agli omicidi, ma di avere aiutato la serial killer norvegese solo a seppellire i cadaveri già smembrati. Parlò anche della procedura con cui la Signora Barbablù, compiva gli omicidi:

- Ella attirava le sue vittime nella sua fattoria, le nutriva con delle gustose cene, ci andava a letto e le avvelenava con la stricnina o li uccideva durante il sonno con un’ascia. Dopo portava i cadaveri nella cucina, dove sezionava il corpo, distribuendo poi i pezzi in vari sacchi di tela i quali venivano seppelliti nel porcile; 

- L’incendio era un piano della donna. 

Quel giorno aveva ucciso con la stricnina una donna, le aveva messo i suoi abiti, tagliato la testa e lasciato vicino i suoi denti finti. Dopo aveva ucciso i suoi figli con e Ray aveva dato fuoco alla casa.
Subito dopo Ray Lamphere, l'accompagnò alla stazione ferroviaria per poi fuggire chissà dove. Fu avvistata molte volte dopo la sua presunta morte. Nel 1909 un cittadino di La Porte dichiarò di averla vista in casa di una sua amica, Almetta Hay. Dopo la morte di quest'ultima, nella sua abitazione scoprirono il teschio di una donna avvolto in un materasso.


Curiosità

Molte persone sospettarono, che Belle Gunness fosse in realtà un uomo per via della sua stazza. 

Durante la nascita del figlio Philip, evitò di mostrarsi durante tutto il periodo della gravidanza e del parto, nonostante le vicine si fossero offerte di aiutarla. Quando la levatrice arrivò nella fattoria, trovò la donna già in piedi e con un bambino pulito che dormiva che sembrava avere un'età già più avanzata. Anche in questa situazione, molti credettero che il bambino non fosse il suo e che lei fosse un uomo. 

Non fu mai arrestata e nessuno credette mai che il corpo rinvenuto nell'incendio fosse il suo. Fuggita chissà dove per poi morire in solitudine. Ancora una volta, il desiderio dei soldi, misto ad un forte bisogno di potere, ha trasformato una ragazzina di una fattoria norvegese, in una delle serial killer più spietate della storia. 

Conoscevate la storia di Belle Infernale

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