Verotika


Regia: Glenn Danzig


Beh che dire, nonostante il COVID e tutto il resto, in queste ultime settimane ho visto molto poco horror e, anche se le ultime due opere che ho guardato hanno il nome di Shirome e A Record of Sweet Murder (che consiglio, anche se il primo mi ha fatto cagare), non ho trovato tutta questa voglia di scriverne. Almeno per ora.

Ciò che invece sto pian piano tornando ad apprezzare, anche se come ossessione non se ne è mai andata, sono i film brutti (e il ritorno di Uwe Boll su Letterboxd, per un giorno, è stato forse un segno divino).

Naturalmente non la roba super blanda e incredibilmente noiosa, con assolutamente 0 valore alla The Open House (per quante volte l’ho citato, potrebbe forse essere considerato come la mia vera nemesi), quanto film brutti alla The Room o Manos: The Hands of Fate.

Perché insomma, Tommy Wiseau è sicuramente diventato il Dio assoluto del brutto cinematografico ma, come per ogni altro topic, basta soltanto un po’ di sano interesse e sapere dove scavare, per trovare perle ancora più luccicanti.

Verotika, che è rimasto un po’ nell’ombra, grazie anche a The Fanatic e Cats, è uno di questi tesori.

Diretto da Glenn Danzig, conosciuto per lo più per essere il cofondatore della famosissima band Misfits, l’antologia horror uscita nel 2019 è.

È.

Non esiste aggettivo in grado di descrivere ciò che potreste facilmente vivere sulla vostra pelle, piratandolo su un qualsiasi sito streaming. Cioè, potrei dire che è una merda. Che fa cagare. Che è un aborto. Che è peggio di The Room. Che è peggio di infilarsi un rasoio nelle gengive. Non so.

Ma poi cosa vi resta?

Quindi, come sempre, non rimane che descrivere, cercare di proiettare immagini nella testa di chi legge. Per far rivivere la tortura psicologica che io ho vissuto, anche a voi.



Verotika è suddivisa in 3 racconti. E qui ci siete?

Il primo, The Albino Spider of Dajette, vede una donna con occhi nelle tette venir punta da un ragno in cgi. Non so cosa succede, ma un altro ragno antropomorfo si manifesta, e ammazza/stupra un po’ tutti.

Gli occhi nelle tette boh.

Il secondo, Change of Face non è meglio, e condivide con il terzo e ultimo corto Drukjia Contessa of Blood, alcune delle caratteristiche che più mi hanno fatto insultare dio e quei maledetti degli angeli.

Le.

Scene.

Lunghissime.

Vi faccio un piccolo schema di quello che voglio dire.

Il film dura 90 minuti, meno di 30 mins a episodio.

Contessa of Blood, che presenta una mancanza di trama totale e allo stesso tempo le parti più lungheeeeeeeee in assoluto, vede approssimativamente 10 minuti della nostra contessa Bathory che si fa un bagno nel sangue. È la parte centrale del corto.

Ci sono 5 minuti di lei che esce dalla vasca e si guarda allo specchio. CINQUE.

Cut to: la contessa che sfama un lupo.

Cut to: la contessa che sceglie un altra vergine da ammazzare.

Cut to: la contessa che ammazza la vergine.

Fade out.

Titoli di coda.

Commento: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH

Qui il film

Infelice visione,


Trailer



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