Nocturne



Regia: Zu Quirke

RECENSIONE

Filmetto nel complesso abbastanza interessante, ben lungi dall’appartenenza alla categoria “capolavoro”, ma con qualche spunto meritevole di menzione.

Uscito nel 2020, come figlio di quella Blumhouse che in passato ha saputo regalarci prodotti di livello decisamente superiore, e distribuito a partire da ottobre su Prime Video, Nocturne si presenta come una sorta di dramma adolescenziale con risvolti horror e soprannaturali, a cui viene aggiunta inoltre la componente musicale che, di fatto, diventa poi il filo conduttore di tutta la faccenda.


La trama non appare certo un qualcosa di estremamente originale, con la sorella brava che riesce in tutto e quella più sfigatina che invece non riesce a combinare una mazza e che un giorno, stanca di tutto ciò, deciderà che è arrivato il momento di giocarsi le sue carte, grazie anche all’aiuto di un quaderno misterioso appartenuto ad una studentessa morta suicida poco tempo prima.


Facendo riferimento alla tematica musicale, il primo collegamento che mi sovviene è legato all’eccellente The Perfection e l’idea che ci si potesse indirizzare in quella direzione all’inizio non può non far prendere bene. In realtà poi le cose non andranno esattamente allo stesso modo, ma il punto di partenza è sicuramente valido.

L’idea di fondo non è infatti l’unica nota positiva della pellicola, che si basa sulla buona prestazione delle due sorelle, con particolare riferimento a Sydney Sweeney, tanto presa male nel film, quanto convincente nella recitazione…e pure discretamente figa tra l’altro, cosa che non guasta mai. Non così all’altezza appare invece il cast di contorno, con forse l’unica eccezione del Professor Cask interpretato da Ivan Shaw.

L’intrattenimento si mantiene piuttosto costante, senza troppi momenti di fiacca, e trova punti a favore nell’esecuzione delle composizioni musicali studiate per l’occasione, una tra tutte il temibile Trillo del Diavolo di Giuseppe Tartini, non estraneo tra l’altro a comparizioni all’interno di opere letterarie di vario tipo.

Non mancano inoltre alcune scene decisamente pregevoli, come quella dell’esibizione finale, dove l’ansia che pervade la ragazza appena prima dell’esecuzione riesce a penetrare anche all’interno dello spettatore, che soffre con lei fino all’epilogo piuttosto convincente, che ribalta la situazione un paio di volte per poi ricordare in maniera piuttosto similare quanto visto nel meraviglioso Black Swan.


L’ultima immagine, decisamente potente a livello visivo, resta ben impressa nella mente, e fa da contraltare all’indifferenza della gente, che passa e non si accorge di lei, così come probabilmente succedeva anche prima di quell’ultima esibizione.

Se abbiamo quindi sicuramente alcune note positive, non si possono però tralasciare alcune banalità di troppo, sia a livello di sceneggiatura che a livello di dialoghi e che, insieme ad una realizzazione troppo patinata e poco efficace nei punti dove avrebbe potuto spingere di più sull’acceleratore, indubbiamente penalizzano il lavoro complessivo.

Detto ciò, nella mia lunga ed onorata carriera posso affermare di aver visto sicuramente di peggio, anche se in fin dei conti questo Nocturne non credo resterà nella storia. Sta a voi decidere se ne varrà la pena oppure no, io non vi giudicherò qualunque sia la vostra scelta.

Giudizio complessivo: 6.3

Enjoy,


Trailer


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