Eclisse Letale (Full Eclipse): La Recensione del Film



Regia: Anthony Hickox

Qui su Recensissimo non vi diamo i film che volete, bensì quelli di cui avete bisogno.

Così, dopo un bel giro pizza con la trilogia Karnstein, ci vuole qualcosa con cui sciacquare, una dose di disimpegno, dritta dagli anni’90, quando le VHS e la cafonaggine (nel senso di tamarrro) andavano a braccetto: stasera parliamo di Eclisse Letale.

Avevo quindici anni, casa libera e un budget da invito a cena: diecimila lire. Ma ero altresì single e abitavo in un paesino di provincia, così mi ricordai di un titolo sentito su qualche rivista di genere, che poteva essere l’equivalente di una trasgressione pomeridiana a base di patatine al gusto di peperonata. Così andai alla videoteca del paese e con nonchalance e timidezza chiesi:

Ehm…Hai Eclisse Letale…?

CHE COS’HO IO?!!!” Fu la risposta del tizio, che venne poi con me fra gli scaffali a cercalo per cercare almeno di rifarsi del prezzo del noleggio, perché credo che si possano contare sulle dita di una mano quelli che l’hanno noleggiato, o almeno sulle prime due falangi di un dito (medio).

Comunque ebbi la mia VHS di peperonata, e stasera me ne lamenterò con voi.


Entriamo in una Los Angeles cattiva cattiva, con graffitari, spacciatori, violenza per le strade, delinquenza a non finire, degrado e sobborghi: come offendere una città in poche inquadrature.

Qui l’agente Max (Mario Van Peebles) e il suo Buddy Partner (non ricordo il nome) restano coinvolti in una sparatoria-rapina-assedio (è Los Angeles, boy). L’amico rimane gravemente ferito, ma nel giro di poco si riprende miracolosamente, il tempo utile di far sfoggio di superpoteri e ultra violenza per punire il Crimine, prima di spararsi davanti a Max con un proiettile d’argento.


A questo punto il nostro orfano di partner, verrà affiliato ad una squadra speciale capitanata dal losco e fosco Adam Garou che per le loro spedizioni punitive fanno uso di una droga che li trasforma in licantropi. Max, sedotto dalla bella Casey (Patsy Kensit, che probabilmente era in pausa tra un’Arma Letale e l’altro) entrerà nel gruppo e proverà la droga. Ma quando scoprirà da dove viene la sostanza, saranno volatili per diabetici…

Il film è un baraccone ibrido tra action movie e horror lupesco, diviso tra il buddy movie più becero – o come diciamo qui a Genova - dei misci, i poveri, e l’horror metropolitano.


I nostri poli-lupi sembrano più dei Wolverine (con tanto di artigli che spuntano dalle nocche) che non dei licantropi. Il tasso di cafonaggine è pari al tasso di violenza e delinquenza, come andava di moda in quegli anni.

Hickcox, aveva pure diretto dei bei horror tipo Waxwork e una mano professionale si sente. E’ il prodotto in sé che forse risulta weirdo alla fine, ma non del tutto da buttare. Nel mare magnum delle rivalutazioni odierne un posto glielo si trova, se non per rivalutare, quantomeno per risciacquare da visioni peggiori.

Buona peperonata, pardon...visione.



Curiosità: l’eclisse del titolo è quella di luna, che conferisce al licantropo l’invulnerabilità. Frega niente? Bravi, non siete caduti nel tranello.


Trailer



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