Undone (Stagione 2): La Recensione della Serie TV



Autore: Raphael Bob-Waksberg, Kate Purdy

Trama


Tornata dalla grotta dove l'avevamo lasciata a fine stagione, Alma si ritrova in un'altra linea temporale, dove il padre è vivo e la sua vita ha preso una direzione diversa.

La sua coscienza si riallinea con la nuova Alma e il padre la aiuta ad ambientarsi in questa vita diversa, di cui le riaffiorano piano piano i ricordi. Qui sembra andare tutto alla perfezione, ma le cose prendono una piega differente quando sua madre parte per un misterioso viaggio in Messico...


Recensione


Torna l’incredibile serie animata di Raphael Bob-Waksberg (autore della famosa BoJack Horseman), piccolo gioiellino disponibile su Prime Video dal 29 Aprile.

Dopo otto puntate che oscillavano tra allucinazioni e apparizioni, in cui realtà e ricordi erano spesso confusi, si passa ad una stagione più fantasy, in cui il realismo magico ha le sue regole e i protagonisti coinvolti sono molteplici. Ad Alma e il padre si aggiunge la sorella Becca, che scoprirà le sue potenzialità, accompagnandoli nei viaggi temporali e nei ricordi di chi li circonda. E se la prima stagione si concentrava nello scongiurare la morte del padre di Alma, come soluzione ai traumi e alle ferite della giovane ragazza, ora invece diventa una saga familiare in cui sono coinvolte più generazioni. Si procede indietro nel tempo prima alla ricerca dell’origine del malessere di Camila (madre di Alma), poi nelle memorie di Geraldine, la nonna, nei suoi disturbi mentali, arrivando fino alle radici del suo malessere.


Tra viaggi nel tempo e incursioni negli oscuri meandri nei ricordi della mente, tra magia e metafisica, la serie trova il modo di sfruttare al meglio le possibilità dell’animazione per dar vita a immagini impossibili, dare forma all’immaginazione, tra sogno e realtà.

Se da un lato la tecnica del disegno offre possibilità infinite nel creare una realtà che cambia in continuazione, creando scenari onirici, dall’altra passare da un dramedy psicologico ad un fantasy vero e proprio crea l’esigenza di spiegazioni della “magia”, delle sue regole e limiti, passando da atmosfere introspettive a momenti più didascalici. Limite che è però superato dai personaggi, fulcro centrale della narrazione: si rimane concentrati sulla loro vita interiore e, attraverso l’uso della memoria, vengono raccontati e delineati perfettamente. E’ incredibile come, con poche inquadrature e tempi limitati (si parla pur sempre di soli 8 episodi da 20’ circa) si riesca a descrivere un complesso mondo interiore di emozioni, rimpianti e rimorsi per ciascun protagonista.


Undone è un viaggio nella memoria e nel passato, come cura dell’insoddisfazione del presente, rimedio agli errori che hanno causato i malesseri della vita presente. Ma tutto ha un limite e anche i viaggi temporali non possono correggere all’infinito gli errori commessi e, come ripete più di una volta la saggia Becca, spesso bisogna accettare che il dolore faccia parte della vita, e superarlo senza cancellarlo, ma facendone tesoro.

In quest’ottica il finale si apre a più intepretazioni e potrebbe essere la degna conclusione di una serie che non delude dall’inizio alla fine. Certo i quesiti senza risposta ci sono e potrebbero aprire la strada a nuove stagioni, ma un finale aperto e criptico, con diverse letture mi sembra in perfetta sintonia col mistero e l’incompletezza che richiama il titolo.


Qui Amazon Prime
Giudizio complessivo: 8.5

Buona visione,


Trailer



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