A Tutto Gas: La Recensione del Libro



Autore: Joe Hill


In casa King il mestiere di scrittore si tramanda assieme al talento; Joe Hill, infatti è l’abbreviazione di Joe Hillstrom King, secondogenito dello Zio Steve e quello che può fregiarsi del titolo di scrittore senza dover fare i conti con l’ingombrante ombra del genitore.

Al massimo ci scrive una storia sopra; horror, naturalmente. E perché no, anche a quattro mani con Papà.

Joe Hill mi ha conquistato col romanzo La Scatola a Forma di Cuore, una storia che funziona alla grandissima, e mi ha confermato la sua abilità con l’ormai introvabile Ghosts, antologia di storielle nere, che raccomando di leggere in lingua. Ha talento il ragazzo; quello che me lo rende interessante è la sua capacità di saper trasformare l’impronta paterna in qualcosa di personale, facendo tesoro di quanto vissuto e letto in casa. Le sue trame sembrano materia di King Senior ma in formato 2.0., con quella dose cattiveria e cinismo dei primi anni che il nostro ormai ha tralasciato per storie più caramellose e pronte per Netflix. Se poi Papà sottobanco allunga qualche consiglio, come si farebbe con cinquanta euro, poco male. Fa parte del mestiere di scrittore chiedere pareri. Joe ha un suo stile personale, ed è un allievo ricettivo.

A Tutto Gas, è un’antologia di storie che Joe ha raccolto, concependola come una sorta di “viaggio fra motel” ossia tappe attraverso posti variegati, ma con un filo logico.

Si parte con l’intro Chi è il Tuo Papà, in cui Joe si presenta al suo Fedele Lettore, raccontandoci in modo umile e credibile chi è lui e chi è il suo papà: non la sua ombra, ma l’uomo con cui si divertiva da piccolo a giocare a Duel in macchina. E col genitore ci propone due racconti scritti a quattro mani:

A Tutto Gas, racconta di una banda di bikers ai ferri corti fra loro che si ritrovano presi di mira da un tir. Omaggio dichiarato a Duel di Richard Matheson, aggiornato ai tempi nostri. Emozionante e con una sottotrama sul rapporto genitori/figli a metà tra scazzo e codice d’onore. Hail to the Kings!

Nell’Erba Alta invece è un racconto più circolare, dove fratello e sorella in viaggio, mentre sono in qualche posto in vattelappesca city, sentono un’invocazione d’aiuto provenire da un campo di grano. Quasi un outtake da antologie di zio Steve tipo Scheletri, è bello vedere che dove comincia Joe debba in qualche modo finire Steve e viceversa.


Giostra di Tenebre: quattro ragazzi brilli, annoiati e sbandati hanno la bella pensata di fregare i soldi al proprietario di una giostra inquietante. Faranno i conti con…i cavalli della giostra. Mi ha ricordato Bradbury, soprattutto nelle parti all’interno dell’attrazione.

I racconti che mi hanno sorpreso per storia, narrazione e colpo di scena sono stati Il Fauno, storia di una porticina in soffitta che due volte l’anno si apre su un mondo mitologico e arcadico, dove un cinico magnate organizza battute di cacce ai fauni e altre creature per un ristretto gruppo di miliardari. La versione nera di Narnia, qualcosa di cui mi piacerebbe che Joe sviluppasse uno spin off. Mi Importa Solo di Te è quasi un episodio di Black Mirror. In un futuro nero, una ragazza in difficoltà, vive la sera del suo compleanno in compagnia di un robot che per un tot di ore e un gettone farà qualsiasi cosa. Non scomodiamo Asimov, ma è un tipo di fantascienza nera e dal plot twist bello cinico. Bravo Joe.

C’è spazio per storie più malinconiche come Ritardatari, dove l’autista di un camion della biblioteca si trova a vedersi restituiti libri da persone defunte. Effettivamente l’idea di morire mentre sono a metà di un libro darebbe fastidio anche me. Altra impronta cinica e spietata, dura e marziale come la storia di Impronte Digitali; Mal, una ex marine che vive isolata si trova a ricevere strane lettere con su solo impronte digitali. Chi è perché è una bella scoperta.

Il diavolo sulle scale è una piacevole storia da fine Ottocento italiano scritta con grafica 
Proprio
A scalinata (Fico, vero?)

Wolverton Station invece piacevole diverstissment tra uomo e lupi in salsa british.

Troviamo anche una versione aggiornata del mostro di Loch Ness e bambini in Sulle Sponde Argentee Del Lago Champlain e la satira sui social-cosi con Twittare Dal Circo Dei Morti Viventi. A me personalmente viene l’ansia quando prendo l’autobus e scopro di essere l’unico con un libro in mano, ma tant’è…

Mamme racconta un’America rurale e bacata fatta di famiglie tanto rigide quanto tarate. Faulkner secondo King Jr.

Siete Liberi che chiude tutto è il racconto più inquietante, vista l’attualità. Cosa succede se scoppia una guerra mondiale e vengono lanciati missili mentre sei su un aereo di ritorno da una vacanza? Ce lo raccontano passeggeri ed equipaggio del volo. Adesso mi sa che non andrò all’estero tanto presto…

Il viaggio è finito, ho gradito il soggiorno nei motel di Joe. Quindi non posso che fare una buona recensione e consigliare lo stesso viaggio agli amici. E arrivederci al prossimo viaggio, ci torno volentieri. God bless Joe Hill!

Qui il libro

Buona lettura,


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