Distruggete Frankenstein!: La Recensione del Film



Regia: Terence Fisher


Domanda: Frankenstein è il nome della Creatura o del Creatore?

Chi ha letto l’omonimo romanzo di Mary Wollstonecraft Godwin - per gli amici Mary Shelley, altrimenti sai che apnea compitare tutto il cognome? – Victor Frankenstein è lo scienziato che cerca di rianimare la materia morta con un puzzle di cadaveri, ma schifato dal risultato finale ripudia la povera creatura, che si rivolterà contro lo scienziato. Il “mostro” non ha nome, ma viene comunemente identificato col nome di papà Victor.

Per la Hammer invece non ci sono dubbi: è solo lui, Victor Frankenstein, il creatore; la creatura è solo un pezzo di ricambio di film in film.

La saga di Frankenstein made in Hammer è composta da sei film tutti diretti da Terence Fisher, e tutta interpretata da Peter Cushing nei panni immorali e gelidi del mad doctor.


Qui il Barone trova rifugio in un manicomio, dove impazza alla grande con il suo savoir-faire senza scrupoli: prima ricatta il giovane Anton per aver sottratto cocaina per aiutare la madre di Anna, la sua fidanzata, costringendolo i due ad aiutarlo nei suoi esperimenti. Poi, saputo che lì è rinchiuso un medico demente che aveva teoria simili alle sue, lo libera per farlo rinsavire. Ma non è un film su Frankenstein, se qualcosa non va storto al corpo o al cervello. Infatti il paziente ci resta secco e il suo cervello viene trapiantato in quello del direttore del manicomio. Che ovviamente non è molto contento…


Distruggete Frankenstein!, è il quinto film della saga ed è anche il segmento (cucito, ah ah; va bene non lo faccio più) migliore. Premetto che ho sempre preferito il ciclo di Dracula per gusto personale, ma la Creatura ha il vantaggio di essere tutta diretta da Fisher e di avere Peter Cushing che ad ogni film alza l’asticella del demiurgo pazzo: a lui non gliene frega una cippa della morale, dei sentimenti, di uccidere, ricattare. Gli interessa solo perfezionare il metodo di rianimazione: si-può-fare! Come direbbe un altro Victor Frankenstìn. (cit).

Quello che rende il film una gemma nera è il ritmo serrato, una trama convincente a base di nefandezze dove il Barone è l’anima nera, ma anche il più pulito dei comprimari c’ha la rogna.

Anche la sottotrama dolente sull’umanità del mostro funziona alla grande: una volta resuscitato il medico usa la voce per parlare alla moglie da dietro la tenda, non potendo farsi vedere con un altro corpo, peraltro con la calotta punzonata.


Fisher è il regista di punta della casa inglese, ma con questo ha diretto il suo miglior horror dai tempi di Dracula il Vampiro mentre Cushing padroneggia il ruolo con grande maturità. Bastano certi primi piani dei suoi occhi glaciali a dimostrarlo. Anche se qui fa una cosa che non c’entra niente col suo personaggio: stupra Anna, che sarà pure interpretata dalla bella e bionda Veronica Carlson, ma è del tutto gratuita. Eh sì, perché il produttore anziché stare in ufficio o al club, quel giorno piombò sul set imponendo questa sua brillante idea perché pensava potesse aiutare il film sul mercato americano. Promemoria: di solito sono tette e culi ad aiutare, gli stupri anche no. Comunque la scena fu girata contro il parere di Fisher e Cushing che si dissociarono, dichiarando che sarebbe stato l’ultimo film della saga. In realtà ne sfornarono ancora uno…Ma questa è un’altra storia, e un altro corpo…

Quindi, Si-Puo’-Vedere!

Buona visione,


Trailer



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