Pianeta Senza Scampo: La Recensione del Libro



Autore: Robert Silverberg


Ebbene sì, a 37 anni suonati, ancora non mi era capitato di leggere alcun Urania, fino a poco tempo fa almeno.

Pianeta Senza Scampo (The Longest Way Home, il titolo originale e, guarda caso, più azzeccato) segna infatti il mio esordio, grazie alle insistenze paterne, la cui passione per il genere è sicuramente ben più radicata della mia.

L’autore è Robert Silverberg, già attivo dalla seconda metà degli anni ’50 e con all’attivo un numero incredibile di opere, che gli sono valse anche diversi premi, e questo romanzo si colloca proprio tra gli ultimi suoi lavori, cronologicamente parlando.

Brevemente la trama. Sul pianeta Patria, dove convivono umani e specie aliene più o meno sviluppate, si sviluppa una ribellione contro i Padroni, la classe al momento dominante. Uno dei giovani esponenti di quest’ultima, in vacanza dall’altra parte del mondo, si ritrova a dover compiere un lunghissimo viaggio per far ritorno a casa, tra pericoli e cambiamenti che segneranno un po’ la vita di tutti.

L’inizio della lettura è stato ostico, vista la scelta di non utilizzare capitoli. Per me, che prediligo molti capitoli brevi che spezzano il ritmo, è stato un discreto ostacolo, che però via via è venuto meno grazie ad una scrittura tutto sommato interessante, mai prolissa e capace di coinvolgere il lettore anche nei momenti dove le descrizioni prevalgono sull’azione.


Al di là poi dell’incredibile viaggio del giovane Padrone, unica storia raccontata senza altre intrusioni nella narrazione, la cosa che colpisce maggiormente è il come riescano a convivere (rivolta a parte) tutte le figure e razze diverse presenti sul pianeta. Noctambuli, Indigeni e tutto il resto della ciurma denotano inoltre una grande fantasia dello scrittore, che riesce per altro a descrivere molto bene l’aspetto di ognuno, riuscendo a farteli immaginare come se li avessi sempre conosciuti.

Il libro poi pone anche alcuni quesiti morali che fanno riflettere il lettore, sia quando il ragazzo inizia a curare come può gli indigeni che lo ospitano, ma soprattutto quando la giovane coetanea inizia a farlo ragionare sul perché un Padrone debba comandare solo perché appartenente a quella stirpe. Una riflessione che non lascia indifferente Joseph (il nostro protagonista), il quale cercherà di interrogarsi anche sui motivi che hanno portato alla terribile guerra che ha sconvolto Patria (strano eh leggerlo ai giorni d’oggi?).


"Cosa significava l'aver conseguito un fine virtuoso con mezzi moralmente riprovevoli?"


Non solo quindi l’avventura nuda e cruda, ma anche spunti interessanti che si amalgamano molto bene con la storia e il viaggio verso casa. Un bel viaggio davvero, da leggere di un fiato.

Qui il libro

Buona lettura,



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