Malcolm & Marie: La Recensione del Film



Regia: Sam Levinson

Trama


Di ritorno dalla anteprima del suo nuovo film da regista, Malcolm, rientra a casa accompagnato dalla sua fidanzata Marie, quando una discussione tra i due metterà a dura prova il loro rapporto.


Recensione


Più volte, nel corso dell'ultimo anno, Netflix ha sorpreso i suoi abbonati portando vento fresco all'interno del suo catalogo. Sicuramente una ventata di aria fresca è rappresentata dall'ultima fatica del regista della serie tv Euphoria

Partendo da una regia precisa e curata, che sposa l'utilizzo della fotografia in bianco e nero perfetta per risaltare il tono più adatto nel raccontare questa travagliata storia d'amore, Levinson gioca con i movimenti delle inquadrature in maniera sublime, passando da campi lunghi a stacchi con la camera fissa.

Con la presenza di due soli personaggi, la narrazione risulta sicuramente molto diluita ma alquanto scorrevole considerando che il tutto si concentra esclusivamente sugli incredibili monologhi e gli scambi di battute che la mostruosa coppia Washington/Zendaya è in grado di reggere, dimostrando entrambi non solo un enorme talento, ma una inaspettata chimica su schermo che rende il tutto solamente più realistico.


Il regista crea quindi un atmosfera tesa, quasi palpabile, per raccontare attraverso i volti, le espressioni, i gesti e le parole dei suoi interpreti, le difficoltà della vita di due persone il cui destino li ha fatti incontrare ed innamorare. Ma così come è la vita, anche l'amore non sempre è perfetto come lo si vede nei film, e questo film mette in scena quell'amore che è più vero di quanto vorremmo, quell'amore che ci fa del male, che ci fa compiere scelte e sacrifici per il nostro partner, quell'amore che rende un rapporto tanto tossico da esserne dipendenti.

Una profonda analisi di una coppia che attraverso la meta-cinematografia, che rende a mio avviso il film un prodotto di difficile apprezzamento dedicato ad un pubblico di nicchia, analizza il concetto stesso di cinema e del mercato speculativo che gli gira attorno, puntando il dito verso una società, che prende di mira anche giornalisti e figure del settore, che vuole a tutti i costi decostruire qualsiasi cosa ormai gli venga mostrata nel tentativo di esaltare un messaggio nascosto o una critica politica che non sempre è presente.


Come ammette lo stesso Malcolm, solo perchè è un regista di colore e la protagonista del suo film è una ragazza anch'essa di colore che interpreta il personaggio di una donna con problemi legati alla droga, questo non vuol dire che lui debba aver voluto lanciare un messaggio politico attraverso il suo lavoro, ma bensì non ha voluto fare altro che raccontare una storia.

Una fin troppo realistica visione di una ipocrita società che non aspetta altro se non abbattere il lavoro altrui, rendendo gli artisti dipendenti dalle aspettative che la gente possa o meno avere nei confronti dei propri lavori.

Giudizio complessivo: 7.5

Buona visione,


Trailer



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