Le Campane di San Pietroburgo: La Recensione del Libro



Autore: Jessica Marchionne

«[...] mio padre [...] Non si era mai preoccupato di me, al punto che non conoscevo il significato del conforto di un genitore, [...]»

Un racconto, che ci trasporta in prima persona, nella fredda rivoluzione russa di Lenin.

«Tra poco il colore dominante sarà il rosso. Colorerà anche la neve.»

Dall'inizio un poco lento, si è poi rivelata una lettura davvero intrigante!

«Era un diario, ben rilegato, con una scritta incisa sopra: Viktor [...]»

Sul diario vi potevano essere scritte solo cose belle, una via di fuga per evadere da quella triste verità di quei giorni.

«Allora scriverò la fine della guerra [...]»

Un testo per certi versi davvero toccante e riflessivo. Siamo nati in anni in cui tutto ci è dato, non potremo mai comprendere appieno le dure battaglie del passato...

«Il sogno di diventare Zar era ció che mi teneva attento durante il giorno [...] Sicuramente, se fossi stato io lo Zar [...]»

Una costante lotta contro se stesso e per i propri sogni; una lettura ricca di messaggi ed intrighi, che scorre piacevole in uno stile ricco di dettagli.

«Ricorda, una rosa è fatta sia di spine che di petali.»


Lanciati in un grande viaggio, ove la mente e la fantasia giocano un ruolo importante per allontanarsi da quella cruda realtà che tanto era malsana e negativa..."L'illusione che restituiva il sorriso"

«Fu in quell'istante che persi [...] l'innocenza di bambino insieme con la fantasia e la voglia di credere ancora [...]»

Due storie, due personaggi, due vite e la guerra...tutto ben incastrato l'uno con l'altro, come la notte e il giorno...

«Siamo tutti prigionieri del tempo, ostaggi dell'eternità.»

Giudizio complessivo: 8

«Portami un’ora indietro.»

Buona lettura,


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