Dallas Buyers Club: La Recensione del Film



Regia: Jean-Marc Vallee

Trama


Il rude texano Ron Woodroof, operaio appassionato di rodeo, a causa di un rapporto non protetto contrae l’HIV. Datigli solo 30 giorni di vita, l’uomo dalla vita sregolata inizierà una lotta contro il male che affligge il suo corpo e quello di tanti altri.



Recensione


Texas, 1986, terra dei cowboy che si sfidano a suon di pericolosi rodeo, uomini dalla sfacciata virilità e, più di ogni cosa, una terra ricca di discriminazione e ristrettezza mentale.

Partendo lungo questo introspettivo viaggio, da subito facciamo la conoscenza del protagonista della nostra storia, Ron. Uomo dalla vita sregolata, fatta di eccessi e continui abusi d’alcool e droghe, dall’indole burbera e ostinato disprezzo per gli omosessuali. Vittima di un piccolo incidente sul lavoro, il cowboy dal pugno facile, viene a conoscenza di avere contratto il virus dell’HIV, con un tempo di vita stimato dai medici di appena 30 giorni. Dopo un rifiuto violento alla notizia, unito alla mancata conoscenza della malattia e dei metodi di trasmissione, convinto come molti che essa affligga solo gli omosessuali, Ron finirà per rifugiarsi in quella che sembra una vana speranza di prolungare la sua situazione.


Il miracolo sembra però accadere, dopo aver iniziato ad assumere una cura fatta di medicine, non ancora approvate negli Stati Uniti, e proteine.

In seguito alla conoscenza di Rayon, un travestito conosciuto in ospedale, il nostro protagonista, che sta vivendo più di quanto i medici gli avessero pronosticato, vedrà nella malattia un business, importando medicinali da ogni parte del mondo e portando speranze, seppure lucrandoci sopra, a chi vive una esistenza afflitta dalla paura di una morte imminente per colpa di un nemico che si può solo temporaneamente imprigionare, ma non sconfiggere.


Vincitore dei premi Oscar, rispettivamente come attore protagonista e non, la coppia formata dai grandi McConaughey e Leto è immensa, riuscendo con le loro performance a regalare personaggi dalle molteplici sfaccettature, con la loro presenza bucano lo schermo arrivando dritti alle emozioni dello spettatore, il quale assiste ad un racconto oggettivamente drammatico, ma raccontato con una tale leggerezza ed autoironia riuscendo ad incuriosire sia per il tema trattato che per i suoi personaggi, veri cardini della storia.

Ma la pellicola va oltre, lanciando una denuncia nei confronti del sistema sanitario americano, le cui leggi sembrano voler sempre più tutelare le grosse case farmaceutiche ed i loro interessi economici, marginando il rispetto nei confronti dei suoi cittadini, vittime di una incurabile malattia terminale ed impossibilitati dalla legge a scegliere la cura che reputano maggiormente efficace.


Alla fine del viaggio Ron, a cui ormai non si può non essergli affezionato, non sarà più il grezzo texano ignorante incontrato ad inizio visione. Il naturale scorrere degli eventi porterà questo “eroe” dei tempi moderni a vivere un cambiamento comportamentale sia nei riguardi della vita, ma in maggior modo nei confronti di quella fascia di popolazione che viene, solamente perché liberi di esprimere la propria libertà sessuale ed il proprio amore, ancora oggi discriminata, etichettata e non del tutto legalmente tutelata.

Un racconto che non si può non apprezzare, fatto da una improbabile amicizia, cambiamento e rispetto per chi, anche se diverso, rimane una persona con un passato ed una vita da raccontare, una persona che nonostante il mancato legame di sangue possiamo chiamare fratello.

Giudizio complessivo: 8

Buona visione,



Trailer


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