Rose Rosse Per Il Demonio: La Recensione del Film



Regia: Peter Skyes

Conoscevo di nome questo prodotto tardo Hammer, ma non avevo mai avuto occasione di vederlo, finché qualche sera fa non è spuntato – con un po’ di sorpresa, lo ammetto - fra i titoli su Amazon Prime, quasi a dirmi con discrezione: “Scusi, permette una visione?

Permesso accordato, ho premuto play.

Nella Baviera del XIX secolo – i soliti Elstree Studios – il barone Zorn manda avanti la casa come può: ha due figli, Emil ed Elizabeth - in odore di incesto dopo aver visto la loro madre suicidarsi davanti ai loro occhi -, che tiene segregati in camere separate e a cui propina salassi per tenerli buoni e calmi. Preoccupato che questo tran tran possa pregiudicare la loro sanità mentale, il barone convoca uno psicologo, il dottor Falkberg, per curarli. Intanto al borgo vicino alcune ragazze vengono strangolate e sui loro corpi vengono sparsi petali di rose. E un prete fanatico e vaneggiante si aggira per le campagne in cerca di ispirazione divina…


Incesto, pazzia, delitti: ricetta ed ingredienti del film. Risultato? Un jolly piacevole per una storia non banale, che punta sull’atmosfera: la magione gotica di Zorn, dall’aria lugubre anche in pieno giorno inquadrata come se fosse a sua volta un personaggio e non un set.


La Hammer ha dimostrato che poteva uscire dal seminato (transilvano) alla grande, con una storia diversa dai soliti vampiri, zombi e mad doctor con cui ci ha abituato. Siamo più dalle parti di un feuilleton psichiatrico che dal gotico tradizionale. Il demonio del titolo, più che sua Maestà Satanica è quello della mente. Falkberg è modellato su Franz Mesmer, il medico austriaco che ha dato il via al mesmerismo e a certe pratiche di magnetismo che gli vediamo propugnare al barone ed ai figli nonostante sia stato radiato dall’albo professionale. Ma il diavolo è più spesso quello che vuole vedere all’opera, come dimostra la figura del prete fanatico che “sbranerà” la tanto invocata ragione nelle battute finali.


Quello che mi ha stupito è il tasso di nudo e violenza superiore alla media dell’ultima fase della casa inglese, un premere sul pedale in una storia già speziata di suo. E per la prima – ed unica - volta non chiude il film in modo consolatorio.

Brava, Hammer. Perché non hai avuto il coraggio di osare ancora su questa strada?

Curiosità: il ruolo di Elizabeth era stato originariamente pensato per Marianne Faithfull.

Buona visione,


Trailer



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