La Casa In Fondo Al Lago: La Recensione del Film




Regia: Alexandre Bustillo, Julien Maury

Buon film, che non fa urlare al capolavoro, ma che si lascia guardare più che dignitosamente.

Dopo la semi delusione di Leatherface, i due registi Alexandre Bustillo e Julien Maury erano chiamati alla rivalsa, dal momento che con A L’Interieur avevano già saputo dimostrare che il loro posto all’interno dell’horror erano in grado di trovarselo, e devo ammettere che, seppur cambiando totalmente approccio (e in parte genere) rispetto al film che li ha resi famosi, sono riusciti parzialmente nell’intento.

Brevemente la trama. Due youtuber se ne vanno in giro a far video da caricare sul loro profilo. Un giorno un uomo propone loro un’immersione in un lago, sul fondo del quale si trova una casa che sembra essersi mantenuta in ottime condizioni. Ma durante l’esplorazione qualcosa andrà storto.


Il punto forte della pellicola è senza dubbio l’ambientazione, sia per quanto riguarda il lago che, soprattutto per quello che riguarda la casa, davvero pregevole con gli arredamenti perfettamente conservati e teatro ideale per film claustrofobici come appunto risulta essere La Casa in Fondo al Lago.

La caccia spietata ai followers viene poi presa come spunto per riflettere su quanto ai giorni d’oggi questa tendenza sia pericolosa e indirizzi le persone verso scelte sbagliate e in alcuni casi poco ragionevoli, come succede esattamente ai due protagonisti, che anziché darsela a gambe non appena viene fiutato il pericolo, spingono più per proseguire la caccia allo scoop sensazionale, finendo a loro volta per essere cacciati da ciò che si trova là sotto.


E proprio la suddetta coppia, devo ammettere che non credo figurerà tra le mie preferite in senso assoluto, sia a livello di simpatia dei personaggi (lui un emerito coglionazzo, per usare un francesismo), sia a livello recitativo (non prevedo candidature all’Oscar mi spiace).

Le sequenze riprese sott’acqua, per quanto possano essere suggestive, le ho trovate un po’ troppo confuse per i miei gusti, in particolar modo durante le fasi più concitate, dove la luce scura non aiuta di certo ad una facile comprensione della faccenda. Tuttavia le scene coi morti che si muovono risultano efficaci, così come quella nella sala cinema, molto suggestiva anche per il senso che credo vogliano attribuirle.


Per quanto riguarda il discorso sull’elemento soprannaturale, che ho letto essere uno degli aspetti più criticati di tutta la pellicola, ritengo che lo spettatore non sia qui chiamato a porsi troppe domande, godendosi semplicemente la scelta fatta per l’occasione e accettandola per quello che è, con quell’alone di mistero che le profondità marine (e in questo caso lacustri) sanno celare molto bene. Ho trovato interessante tra l’altro come sia stato ben coniugato tale elemento con i reali pericoli derivanti dall’immersione in se (che già avevamo apprezzato per esempio in 47 metri).

Il buon finale, unito alla breve durata, lo rende un lavoro assolutamente guardabile che tuttavia, proprio a causa di ciò che ho appena detto, non consente un grande approfondimento e che di conseguenza lo relega ad un semplice film di intrattenimento, con alcuni spunti interessanti.

Giudizio complessivo: 7

Enjoy,


Trailer



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