Street Trash: La Recensione del Film



Regia: J.Michael Muro

Trama


Sullo sfondo di un quartiere malfamato, ai barboni viene venduto un superalcolico che si scoprirà essere una sostanza militare, acida e cancerogena.


Recensione


Nel panorama della filmografia horror, soprattutto tra gli anni 70/80, ci fu una vera e propria esplosione del genere che portò alla nascita di grandi capolavori così come di enormi boiate, spesso diventate elogi al Trash. Ed è proprio nel mezzo che risiede la pellicola di cui parlerò oggi. 

Molto lontana ovviamente dal definirla un capolavoro, Street Trash (Horror in Bowery Street la traduzione in italiano) diviene quella visione che, per quanto non sembri dire nulla, non ti consente di staccare gli occhi dallo schermo per capire dove vuole andare a parare.




Il film è scorretto e violento in modi che potrebbero disgustare i più suscettibili, rendendolo una visione non per tutti, mostrando il peggio lerciume di una società rappresentata dal quartiere di Bowery Street, dove il tasso di povertà è alto ed i senzatetto sono dietro ogni angolo.

La sceneggiatura presenta varie sottotrame e personaggi più interessanti di altri, alla cui base troviamo la vendita di un liquore, scopertosi poi essere un residuo cancerogeno di guerra, che scioglie e deforma in modi assai estremi chiunque sia il malcapitato che lo beva. 


Tra necrofilia, stupri e falli tagliati via che volano a destra e a manca, la pellicola è ricca di una ironia così cupa che fa paura il suo prenderla sul serio, denunciando un governo che ha fallito nel lasciare una frazione di cittadini nella più totale anarchia. 

Tra le tante vicissitudini ed eventi, che si intrecciano in un misto quasi casuale ed insensato, si arriva alla fine ad una conclusione che quasi non si può definire tale e che lascia alla fine soltanto un amaro disgusto, non per la visione di una pellicola anticonvenzionale, e neppure per le colorate liquefazioni delle vittime del Viper, il liquore assassino, ma per la concezione di uno status di vita che ci sembra così invisibile quando invece non facciamo altro che fingere di non vederlo, voltandoci dall'altro lato o continuando a guidare con la paura di doversi fermare al prossimo semaforo.

Giudizio complessivo: 6.5

Buona visione,


Trailer



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