Terror Zone: La Recensione del Film



Regia: Alberto Bogo


Dopo Terror Take Away, eccovi servito un altro Terror made Alberto Bogo che, da buon compaesano ed estimatore del precedente lavoro, non potevo farmi sfuggire, vista anche la conoscenza di alcuni degli addetti ai lavori.

Terror Zone è un film antologico composto da 5 episodi e da una cornice, sempre in bilico tra horror e comedy e che vede come filo conduttore di tutti i segmenti il binomio lockdown-sesso. Tutto è giocato sull’estremizzare ciò che la pandemia ci ha lasciato, tra voglia di evadere, convivenza forzata, goffi tentativi di rispettare le regole e difficoltà nel soddisfare i propri desideri sessuali nel bel mezzo del lockdown.

Dei buoni titoli di testa, conditi da una musica accattivante, ci introducono alla cornice, dove un simpatico speaker radiofonico, ci presenta con fare da caratterista ogni singolo episodio, commentandone poi alla fine gli aspetti più significativi. Divertente e piuttosto piacevole nel complesso, grazie anche alla scelta vincente del personaggio.



Lockdate

Una donna in visibile astinenza sessuale si affida ad un discutibile appuntamento al buio. Ovviamente qualcosa andrà storto.

Un corto abbastanza ben riuscito, che dà il via alle danze ironizzando sui fallimenti degli incontri online e chiaramente sul coronavirus (ahhh dannate maschere!). C’è anche un po’ di sangue che non guasta mai. 

Buona partenza.


Lovedown

Una coppia in netta crisi si ritrova chiusa nella stessa casa a causa del lockdown. La reclusione servirà a migliorare la faccenda? Spoiler, NO.

Ancora il covid protagonista in questo segmento che a parer mio è il più debole del lotto. Qualche buona intuizione ed una recitazione convincente, ma non molto altro. Pregevole tuttavia la figura del Dottore e condivisibile l’idea che il buon porno si vede dal mattino.


Locked Youth


Una ragazza cerca di evadere da casa per godersi la natura, ma sfortunatamente non farà incontri felici. Due giovani si annoiano durante il lockdown e cercano la compagnia di due prostitute. Purtroppo non sanno che queste invece cercano altro da loro.

Nettamente il migliore, sia come storia che come realizzazione, impreziosito poi da alcune riprese ai piani di Praglia (a pochi km dalla casa dove ho vissuto per 30 anni), dalla mitica figura dello chef (BENVENUTI ALL’INFERNO! Top) e da un simpatico cameo del regista in apertura. Tanto sangue, effetti artigianali che non dispiacciono per nulla, e un killer che fa il suo sporco lavoro.

Molto bene.



Breakdown


Una ragazza cerca l’aiuto del suo psichiatra, impegnato però ad intrattenersi con un’altra paziente. La vendetta non si farà attendere.

Interessante divagazione sul rapporto dottore-paziente, in un periodo che probabilmente ha portato grande lavoro per gli psichiatri. Gelosia e vendetta sono gli elementi chiave, buona la scena della lotta finale con musica pregevole ad accompagnare e un monito a chiunque sposi la causa della medicina di scegliere con cura le pazienti a cui dare buca.


Locked end

Due amanti violano la reclusione per soddisfare le proprie voglie. Ma il detto “finire nel posto sbagliato al momento sbagliato” mai si associa così bene come in questo caso.

Segmento decisamente divertente, molta action e la sequenza in cui la donna descrive ai due innamorati l’intruglio che stanno bevendo che si candida ad essere una delle migliori di tutto il film. Le note dei Sancta Sanctorum si incastrano poi bene con il rituale. 

Bella chiusura.


Beh che dire, solitamente le antologie non mi hanno mai convinto del tutto fino in fondo, perché in mezzo c’è sempre qualche episodio deludente che penalizza l’intero lavoro. Ed in effetti anche in questo caso probabilmente ho apprezzato maggiormente Terror Take Away (ma lì la figura del villain con rotella da pizza annessa era un’idea davvero insuperabile).

Nonostante risulti quindi appena appena meno divertente ed originale del predecessore, Terror Zone si mostra però come un prodotto tecnicamente superiore, con diversi spunti molto interessanti e in cui lo stile del regista viene fuori molto bene. E poi spesso noi siamo maestri nel lamentarci dell’immobilismo del cinema horror italiano, per cui vale assolutamente attenzionare film come questo, in attesa di scoprire cosa si inventerà Bogo nei prossimi anni.

Promosso.

Buona visione,


Trailer



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