L'Ipnotista: La Recensione del Film



Regia: Lasse Hallstrom


Il film è tratto dall’omonimo best seller della coppia svedese Lars Kepler.

Stoccolma. È l’8 dicembre quando Erik viene svegliato da una chiamata. Un’intera famiglia è stata sterminata. Josef, il figlio adottivo, è l'unico sopravvissuto, ma è ricoverato in grave stato di shock. L’ispettore Joona Linna indaga ostinatamente sul caso, ma da solo non può farcela.

Guarda Erik: devi ipnotizzarlo. Quest’ultimo scuote il capo. Non se ne parla, non posso. Dopo uno scandalo avvenuto anni prima, il medico ha rinunciato alla pratica dell'ipnosi. Eppure l’adrenalina gli scorre nelle vene. Il passato è passato, Josef ha bisogno di lui. Adesso. Man mano che penetra nella mente del ragazzo, i sospettati vengono a galla. Ma i nodi non vengono al pettine. E se l’assassino volesse arrivare a Josef?


Ma le certezze di Joona Linna si dissolvono quando il figlio dell’ipnotista viene rapito. Così, il rapporto già conflittuale tra Erik e la moglie tende ad inasprirsi maggiormente. Rabbia. Ansia. Paura. Benjamin è malato di emofilia e ha bisogno di cure. L’ispettore si prende la testa tra le mani. E adesso? Non c’è scelta: bisogna ipnotizzare Josef ancora una volta. L’omicidio della famiglia e la misteriosa sparizione di Benjamin potrebbero essere collegati. Ma il carnefice è più vicino di quanto pensiamo.


Le vicende del film, a differenza del libro, procedono in modo veloce e incalzante. Un thriller ad alta tensione con un finale piuttosto scontato.

E se da una parte la vicenda di Benjamin ha una sua conclusione, dall’altra quella di Josef rimane avvolta nel mistero. Sospesa. Inoltre i numerosi avvenimenti quali crisi matrimoniale, solitudine, omicidio e sparizione, non ricevono il giusto spazio. Si intrecciano e si succedono così velocemente che lo spettatore non ha il tempo di addentrarsi adeguatamente in ognuno di essi.

La trasposizione cinematografica in sé non è male, confusione a parte. Ma avrebbe avuto un tocco in più se avesse rispecchiato pienamente il romanzo di Lars Kepler.

Buona visione,



Trailer



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