Ammazzavampiri 2: La Recensione del Film



Regia: Tommy Lee Wallace


Squadra (di ammazzavampiri) che vince non si cambia. Così tre anni dopo il capostipite, ecco pronto il numero 2, dove Charlie e Peter Vincent fronteggiano ancora la minaccia con la V: Violenza di Vampiro Vendicativo.

In attesa di riuscire a vedere realizzato Fright Night: Resurrection, il sequel originario scritto e diretto dal suo creatore Tom Holland, - in stand by a causa della pandemia oppure nel limbo produttivo - dove dovrebbero tornare tutti i personaggi del primo film, rinfreschiamo la memoria di questo secondo capitolo di Citofonare Vampiro.

Tre anni dopo i fatti del primo film: Charlie e Peter Vincent hanno sconfitto Jerry Dandridge il letale e astuto vampiro della villetta accanto. Charlie ha tagliato i ponti con Peter Vincent, ha una fidanzata bona di nome Alex, fa l’università e tanta terapia per superare il trauma di Jerry; ripeti con me: “I vampiri non esistono, i vampiri non esistono…” Fatto? Ottimo, adesso sfiga vuole che nel condominio dove abiti, arrivi una nuova inquilina: Regine Dandridge con codazzo di mostri al seguito. Parente di Jerry? Sorella, assetata di sangue e di vendetta da sbevazzare direttamente dalla tua gola per farti vedere com’è bello vivere di notte. Take a walk on the vamp side, Charlie


Quando lo vidi per la prima volta ero ancora gasato dal primo film, - penso infatti di averlo affittato il giorno dopo – che questo mi sembrò il classico sequel una zanna, pardon, spanna sotto l’originale. Rivisto ad oggi, soprattutto dopo quelle due boiate di remake/sequel, merita una rivalutazione: rimane sempre un gradino giù, ma avercene di filmetti vampirosi così. Oltretutto non andò nemmeno malaccio al botteghino.
                                                                                     

La formula ricalca tutte le situazioni dell'Ammazzavampiri n.1, però fedele alla regola “uguale ma di più.” Jerry aveva un servitore leale? Regina ne ha tre, tutti vampiri ma con caratteristiche da Munster Family al limite del didascalico: c’è la vampira con la mascella quadra e il ciuffo mèche bianco che rappresenta la quota Frankenstein, il licantropo col tasso in testa, ma spelacchiato in fronte e l’autista mangia insetti, lui sì inquietante. Effetti speciali ne abbiamo? Yessa, spettacolari e schifiltosi come esigono gli anni Ottanta, tra mostruosi trucchi in latex, vermi, teste mozzate usate come palle da bowling e persino le soggettive di volo dei vampiri; la prima con Regine che plana sul tettuccio della macchina di Charlie è efficace.

A proposito, come stiamo a villain? Julie Carmen con i suoi tratti latini ha il phisique du role, riuscendo a essere tenebrosa e crudele con e senza canini. Quota Eros & Thanatos, garantita grazie anche agli abiti in cui è inguainata. Regista competente? Tommy Lee Wallace dirige in maniera onesta e dà pure una mano in fase di sceneggiatura, anzi forse dei film che ho visto diretti da lui è il migliore.


Allora cosa manca? L’equilibrio del primo film, perfettamente dosato tra horror e commedia, tra spavento e risata. Il numero due soffre un po’ la carenza di black humor del primo, preferendo puntare sui sapori più forti già descritti sopra e spruzzando il tutto con l’estetica glam dei profondi anni Ottanta. Ma ripeto, avercene ad oggi di film così. Forse la colpa è il non aver fatto un “numero 2” che poteva esplorare di più. Manca infatti Evil Ed, il vampiretto che chiudeva beffardamente il primo film. Pare che l’attore si sia rifiutato di riprendere il ruolo, forse perché aveva davanti a sé una carriera da porno attore gay. Quindi ammazza vampiri sì, ma in un altro modo. Ehm...

Lo stesso Roddy McDowall (Peter Vincent) e Tom Holland non erano soddisfatti del risultato finale e pensavano che Charlie e Peter potessero fare di meglio con un terzo film, ed erano interessati a produrlo. Sfortunatamente per noi, il primo produttore era troppo snob: se non eri un titolo che profumavi di “candidato all’Oscar” non ti considerava. Il secondo produttore invece, fu ucciso dai suoi figli due settimane prima di poter discutere il progetto. Nelle storie di vampiri c’è sempre un sottile filo di sangue che scorre sotto vena…

…Quindi aspettando il terzo capitolo, è la serata adatta per riesumare questo secondo capitolo che non vi ruberà più di due ore – d’Orrore, ovvio - della vostre vita. Due, come i fori sul collo.

Buona visione,


Trailer



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