Se Solo Il Mio Cuore Fosse Pietra: La Recensione del Libro



Autore: Titti Marrone


Dal fango, dalla terra spaccata e inerme al seme che germoglia, al fiore che s'affaccia timidamente dalla crepa.

Dall'eliminazione di tutto ciò che potrebbe rubare l'ultimo soffio d'ossigeno disponibile, alla scoperta di una convivenza possibile, morbida, armoniosa con gli animali che popolano le nostre vite.

Da fughe, nascondigli e tremori ai primi passi in avanti, verso un giorno di nuove possibilità. Uno alla volta, piano, senza fretta, dentro stanze luminose, senza comandi, senza violenza.

Dai silenzi assordanti per la necessità di diventare invisibili, alla scoperta di una bellezza nuova scaturita dalla condivisione di ricordi, per analizzarli, gestirli, affrontarli e ripartire.

Dai morsi, alla dolcezza di una carezza.

Da un solo prezioso e rovinato cucchiaio a posate e cibo a disposizione per tutti in qualsiasi momento.


Una lettura estremamente delicata dolorosa, commovente per il contesto e per i protagonisti di questa storia. Sono bambini e giovani ragazzi dai tre ai quindici anni, alcuni provenienti dal campo dell'inganno, (Terezín, finto lager modello), altri dal campo di sterminio di Auschwitz e nascondigli (orfanotrofi, conventi, abitazioni private), ma con un comune denominatore composto da: morte, terrore, separazioni.

Un puzzle di vite da ricomporre, un compito arduo nelle mani di psicologi, uomini e donne, pronti a riportarli alla vita, ad insegnargli un nuovo cammino fatto di fiducia, condivisione, bellezza.

Un percorso estremamente complicato, perché quell'"odissea di abbandono" scorre nelle loro vene, è veleno e corrode.

Un libro sulla conquista di una normalità, un viaggio pregno di rifiuti, fughe, brusche regressioni, ma sempre carico di speranza.

Qui il libro

Buona lettura.



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