The Boys (Stagione 3): La recensione della Serie TV



Creatore: Eric Kripke


Trama


The Boys sono finalmente usciti dall'ombra e collaborano con il governo. Hughie convive con Ennie e lavora per Victoria Neuman

Ma le cose si complicano quando scopre che la “scoppiateste” è proprio Victoria. Intanto Patriota è sempre più incontrollabile e Butcher inizia ad assumere una sostanza che gli fornisce momentaneamente i super poteri. La squadra cerca di capire come in passato sia stato ucciso un altro supereroe per usare l'arma contro Patriota...




!!!Recensione Con Spoiler!!!


La scorsa stagione ci aveva lasciato col colpo di scena della rivelazione dell’identità dello “scoppiateste”, ovvero Victoria Neuman, capo dell’ufficio per gli "Affari Super" e la nuova stagione si apre con una situazione di calma apparente: i Boys, reintegrati, collaborano col governo, Hughie lavora per la Neuman e Butcher si occupa del figlio di Rebecca, nascosto al sicuro da Patriota. Naturalmente la tranquillità finisce presto.

Le prime puntate partono benissimo con una serie di sviluppi dei personaggi, colpi di scena e novità, il tutto condito da abbondante satira politica. Da una parte abbiamo un riferimento al movimento “Black Lives Matter” nella vicenda di A-Train, l’eroe che cerca di farsi portavoce della comunità “nera” in modo superficiale, finchè non sbatte il muso direttamente sulle disuguaglianze e il diverso trattamento nei confronti della comunità nera da parte della polizia, ma soprattutto dei super. Poi abbiamo la satira sui mezzi di comunicazione e sulle celebrities che arriva subito in una delle sequenze più “cringe” della stagione: Imagine di John Lennon, cantata da Abisso e altre star, nello stile del video realizzato da alcuni personaggi famosi durante la pandemia. Fino alla caricatura di Patriota/Trump ai talk show che smentisce qualsiasi cosa venga detto contro di lui, attribuendo la colpa ad ipotetiche controparti definite “loro”, responsabili di dicerie e bugie ai suoi danni.


La stagione è un equilibrio ben dosato tra il ritmo dell'azione, la satira e la tensione, con l'irresistibile cattivo gusto che la contraddistingue. Fra gli immancabili colpi scena, la storia mette in luce i rapporti padre-figlio: dalla storia di Butcher col padre violento, a Latte Materno che cerca di proteggere la figlia dai suoi traumi passati, a Frenchie e Soldatino, vittime di padri autoritari e violenti. Per ultimo ma non ultimo, Patriota, perennemente alla ricerca di amore e approvazione, che quest’anno ritrova sia un padre che un figlio. Questa è senz’altro la stagione di Homelander, a cui Antony Starr, con i suoi falsi sorrisi inquietanti, sa regalare tutta la cattiveria, l’insicurezza, il delirio, la tenerezza, la crudeltà e il terrore di uno dei più grandi villain del mondo seriale. E’ il personaggio al centro della narrazione, ora più che mai, ed è il motore che obbliga all’azione anche altri personaggi finora rimasti a guardare, come Starlight. Inoltre LM, Butcher e Hughie vengono messi di fronte alla loro vera natura e constatano come siano capaci di diventare simili a chi combattono.

Il lavoro sui personaggi e sull’intreccio è sicuramente notevole, senza rinunciare mail al lato “cringe”, alle scene esplicite e goliardiche disseminate ovunque e che sono il tratto che contraddistingue la serie: dagli accoppiamenti con polpi, a personaggi dei cartoni che consolano, a mungitura di vacche e balletti in stile musical di Broadway.

Purtroppo però non tutto funziona e l’ultimo episodio è parecchio deludente: sbrigativo, buonista, con troppi personaggi da gestire e senza un vero cliffhanger finale.


E dunque, dopo che nell’ultima stagione è accaduto praticamente di tutto, l’episodio 8 sembra rimettere tutto come l’avevamo trovato, alla ricerca di un happy ending forzato: Maeve non è morta (perché?) e se ne va con la sua compagna; l’odiosa Ashley compie la sua unica buona azione cancellando dai database della Vought le prove che Maeve è viva, lascandole la libertà; Soldatino viene re-ibernato; i Boys sono di nuovo insieme con l’aggiunta di Starlight; e a Butcher, che ha esagerato con composto V, rimane poco da vivere.

Patriota è ancora osannato dalle folle, reso ancor più inarrestabile dal sostegno e l’approvazione del suo pubblico, anche dopo aver ucciso di fronte a tutti un suo oppositore.

E allora? Tutto uguale a prima? Ebbene no. Non ci sarà un colpo di scena plateale, ma la sorpresa The Boys ce la regala anche questa volta: il piccolo Ryan, per mano al padre, con lo stesso sorriso da Baby Villain, ci fa intuire che adesso Patriota non è più solo e aver ritrovato un figlio gonfia il suo ego, e sappiamo quanto questo per lui sia importante.

Quindi perdoniamo il finale un po’ buonista e attendiamo fiduciosi la prossima stagione.

Giudizio complessivo: 8.5

Buona visione,



Trailer



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