Non Succede, Ma Se Succede... (Long Shot)


Regia: Jonathan Levine

RECENSIONE

PRO

Fred Flarsky (Seth Rogen) è un giornalista stravagante di New York che dopo una giornata complicata in cui perde il lavoro, si ritrova ad una festa, dove rincontra una sua ex baby-sitter, Charlotte Field (Charlize Theron), che ora è diventata il segretario di stato degli Stati Uniti d’America. 

Convinta degli articoli scritti da Fred decisamente anticonformisti e non schiavi del sistema, Charlotte lo inserisce nel suo staff che ha come obbiettivo lavorare alla sua candidatura alle presidenziali del 2020.

Non Succede Ma Se Succede… è una commedia scorretta ed eccentrica. E tutto questo non è assolutamente un contro. Ogni battuta è sincera, provocante e senza peli sulla lingua. Un ritmo martellante di battute continue, che provocano nello spettatore risate incontrollate in stile “Arthur Fleck" del Joker di Phoenix

Ciò che funziona sicuramente meglio è la coppia di attori protagonisti che riescono, tramite il loro rapporto, a strutturare un clima assolutamente comico ed esilarante. Ogni loro dialogo funziona, punge e diverte anche dopo un ora e mezzo di film. Le loro battute, totalmente senza censura, potrebbero sembrare a volte anche un po’ forti, ma la goliardia ed il clima disteso non lasciano spazio a riflessioni superflue, lasciando come unica reazione una vera risata di cuore.

La storia d’amore poi è un funzionale contorno che pone una direzione alla pellicola, addolcendo la trama e coinvolgendo ulteriormente lo spettatore.

P.S. Assolutamente apprezzabili le continue citazione alla cultura Pop. 



CONTRO

L’equilibrio è sicuramente una delle qualità più importanti in un film, fattore che forse manca in quest’ultima pellicola di Jonathan Levine. Infatti nonostante questo lungometraggio presenti molti fattori positivi, essi sembrano in parte mal coordinati e affannosamente regolati. La volgarità, che sicuramente fornisce colore alle battute, a tratti sembra totalmente forzata. Inoltre la trama, a tratti inverosimile, risulta per larghi spezzoni un semplice contorno alle battute.

Essa infatti non riesce a creare minimamente una coerenza nel personaggio di Theron, figlia dell’emancipazione femminile ma completamente estranea a qualunque tematica di rilievo relativa alla discriminazione di genere. 

Un'ottima commedia che cerca per un momento di travestirsi in denuncia sociale, ma che alla fine ci ripensa, rimanendo all’interno del suo orticello

Giudizio complessivo: 7
Buona visione,



Trailer



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