C'era Una Volta A...Hollywood





Regia: Tarantino Quentin



Probabilmente sono già stati spesi fiumi e fiumi di parole sull'ultima pellicola del mitico regista di Pulp Fiction, Quentin Tarantino (se siete troppo giovani per conoscere le sue opere fate un salto su Wikipedia e recuperate velocemente, maledetti bagarospi); incuranti di ciò, vorremmo dire la nostra lo stesso e, se non siete d'accordo, lo facciamo comunque. 


Innanzitutto la trama: torniamo indietro nel tempo fino ai fantastici (o almeno quasi per tutti) anni 70: il mondo sognava di essere libero più che mai; ci troviamo ad Hollywood, in casa di un attore in crisi (Di Caprio) del suo fedelissimo e combina-guai stuntman (Brad Pitt), vicini di villa del famoso regista Roman Polansky e la sua bellissima moglie Sharon Tate.

La telecamera questa volta è puntata sulla prima coppia anziché sulla seconda, decisamente più sfortunata; tant'è che il regista gioca, a nostro avviso, a tenere sulle spine lo spettatore che sa bene come nella vita reale le cose andarono a finire (pischelli, mano a Wikipedia, please). 

Nel progetto di Tarantino il finale si discosta dalla storia reale; perché?

Fece lo stesso in Bastardi senza Gloria, dove i nostri eroi riuscirono a carbonizzare i nazisti in casa loro. 

Secondo noi il regista vuol sottolineare quanto sia necessaria la presenza di un elemento positivo nella vita di ogni giorno, di uno o più eroi al momento giusto e nel luogo giusto, per evitare terribili tragedie.

Romanticamente, Quentin non accetta il Male puro e semplice, egli DEVE in qualche modo, un modo tutto suo, raddrizzare il torto. Le scene finali di entrambi i film danno soddisfazione, è così che dovrebbe essere la vita normale, il Male non può trionfare, NON dovrebbe...e tale dogma il regista lo ripete sul set, modificando il passato.

E' così che dovrebbe andare, ci racconta Quentin: il Male ogni volta che si presenta dovrebbe trovare pane per i suoi denti e non cogliere all'improvviso degli innocenti disarmati. 

Abbiamo bisogno di giustizia in questo cazzo di mondo!

Le ultime scene del film sono le più delicate,
Sharon è lì, presente, viva, pronta ad incontrare il nuovo vicino (Di Caprio) con cui farà amicizia e forse un film insieme, o chissà cosa...la vita continuerà il suo naturale percorso...

Ci sono state anche delle critiche sul fatto che Sharon ha pochissime battute, anche qui lasciateci fare un pensierino o una riflessione sopra.

E' vero, Sharon (impersonata da Margot Robbie) ha pochissime battute perché non sono necessarie! I sorrisi in primo piano dell'attrice e le sequenze girate raccontano tutto di come il regista la vuol far apparire al mondo: felice, spensierata e piena di vita. 

Quindi, a quei criticoni, un consiglio: fatevi una sana ora di sesso e smettetela di rompere i conigli 😉 

Giudizio complessivo: 8
Buona visione,

Cris

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