Seul Contre Tous (I Stand Alone)


Regia: Gaspar Noè

Gaspar Noé, dall’inizio della sua carriera fino ad oggi, è sempre stato un regista al quale è quasi impossibile guardare con indifferenza. Ognuna delle sue pellicole riesce a rimanere impressa nello spettatore, come poche riescono a fare.

Non è una sorpresa che Noé sia sempre stato un enorme provocatore (Von Trier style), il cui unico obiettivo è la destabilizzazione, l’estremo e la violenza psicologica estesa ai massimi consentiti.

Seul Contre Tous, primo lungometraggio del regista argentino, è l’archetipo del cinema di Noé: colori caldi predominanti (sopratutto il rosso), assenza di titoli di coda e in particolare un bombardamento di frasi provocatorie, su sfondo nero, a intervallare ciò che sta accadendo in scena.

I Stand Alone però, al contrario di quasi ogni altro film del regista, che esso sia Enter the Void, Climax o Irréversible, si basa su una sceneggiatura ricca e qualitativamente più curata del resto della sua filmografia.


Se infatti Irréversible, per dirne uno (ma il discorso si può allargare a tutti gli altri), è un opera che trova nelle immagini, più che nel parlato, la sua potenza, I Stand Alone è un vero flusso di coscienza alla Joyce, estremamente variegato e curato.

Anche in Seul Contre Tous i dialoghi sono ben pochi, ma i pensieri del protagonista “The Butcher” sono più che sufficienti per tenere vivo l’interesse, e evidenziare il messaggio socio-politico di Noé, un regista sempre più interessato allo “stile” rispetto che al “contenuto”. Tranne qui.


The Butcher è un personaggio complesso, che si ritrova in un inferno per colpa sua e solo sua, un personaggio combattuto tra l’odiare e l’amare la sua nazione, la Francia, ma comunque sia, sempre mosso dall’odio.

L’odio per il prossimo, il diverso, l’omosessuale, l’arabo, la prostituta, il ricco, il povero, la moglie, la suocera, la figlia e il figlio che deve nascere e non nascerà.

I Stand Alone è una potentissima invettiva contro tutti e contro nessuno in particolare, un ritratto di una società marcia fino al midollo, meschina e codarda, pronta a trovare difetti in chiunque, tranne che in se stessi.

Memorabile, infine, il countdown di 30 secondi “per permettere allo spettatore di lasciare la sala”, prima della violenza (immaginata o meno) finale.

Filmone.

Buona visione,



Trailer



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