Castelli Di Rabbia


Autore: Alessandro Baricco


Oggi vi parlo di questo romanzo insolito, ma chi conosce già Baricco sa a cosa va incontro decidendo di leggerlo.

Si tratta di un libro in cui giocano molto i sentimenti e le visioni del mondo

Abbiamo insoliti abitanti di una cittadina immaginaria, tutti impreparati alla vita. Nelle loro semplici vite troviamo chi lavora il vetro con in mente grandi progetti, chi viaggia per il mondo senza mai far sapere quando partirà e per quanto tempo starà via. 

Solo un gioiello inviato alla propria amata sarà simbolo di un imminente ritorno. 

C’è chi dedica la propria vita alla musica ed in particolare all’insolito strumento chiamato “umanofono” composto da strumenti umani: ognuno possiede una nota e, quando viene chiamato a suonarla, si fa avanti creando cosi concerti ineguagliabili. 

Tutti cosi lontani dalla vita, dalle altre città, non curanti di ciò che accade attorno. Cosi lontani da tutto e da tutti che quando questa “vita” farà capolino, ne saranno travolti sia mentalmente che letteralmente. 

Forse ciò che è la loro esistenza, la loro concezione di vita è anche la loro salvezza perché quando ciò che non hanno mai voluto conoscere arriverà nella loro cittadina causerà l’inizio della loro fine

Arriverà l’invenzione del treno che però porterà loro tragedie, cittadini che non comprendono l’utilità di questo correre contro il tempo, di voler per forza raggiungere altre località: a quale scopo? Si spaventano quando salendo vedranno vorticare il mondo fuori dai finestrini, ne saranno terrorizzati e, per proteggersi, decideranno di rifugiarsi nella lettura per non vedere quel mondo volare senza sosta. 

In questa cittadina immaginaria si vive osservando l’infinito, prendendosi cura della propria nota musicale da preservare e proteggere come un grande tesoro. Si riflette sul valore dei desideri, sulla loro necessità di essere esauditi e su quanto, esaudendoli, questi possano far nascere nelle anime sensi di colpa. 

Perche non tutti i desideri sono limpidi, ma come dice un passo del libro: “..I desideri sono la cosa più importante che abbiamo e non si può prenderli in giro più di tanto. Così, alle volte, vale la pena di non dormire pur di star dietro a un proprio desiderio. Si fa la schifezza e poi la si paga. E solo questo è davvero importante: che quando arriva il momento di pagare uno non pensi a scappare e stia lì, dignitosamente, a pagare. Solo questo è importante.

Intenso, commovente, riflessivo. La lettura non è scorrevole, ci vuole calma, mente riposata

Un libro che va “percepito” più che compreso per forza in modo oggettivo.

Giudizio complessivo: 8
Buona lettura,


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