Civiltà Perduta


Regia: James Gray

Nonostante le numerosissime recensioni entusiaste di critici e di pubblico, ho trovato questo "The Lost City of Z" (civiltà perduta è il titolo italiano) un'enorme occasione mancata.

Film tratto dall'omonimo libro ispirato a sua volta da una incredibile storia vera. E un film con una tale storia poteva essere un vero capolavoro, ma purtroppo, come avrete capito, così non è stato.


Tecnicamente è straordinario, tanto da meritare una o più nomination agli oscar per le categorie tecniche; la fotografia, oltre che essere molto curata, è molto immersiva, così come lo è la regia  che si muove in maniera più che lodevole attraverso la scenografia sovrastante e che regala delle sequenze degne di nota (come quella con la camera a mano tra le trincee e il campo di battaglia), i costumi sono impeccabili, molto curati e per questo credibili e infine non si può non parlare della sopracitata scenografia che, in questa pellicola, riveste un ruolo fondamentale e che riesce, in più occasioni, ad immergere lo spettatore in luoghi meravigliosi e realizzati perfettamente.


Da notare infine le performance sublimi degli attori, in particolar modo quella di Robert Pattinson che qui mi ha davvero stupito; c'è da dire che il suo percorso da attore, che sta formando in questi anni post Twilight, è davvero ammirevole.


Ora dopo tutti i pregi, mi tocca parlare dei difetti, o meglio dell'unico grande difetto.
Mi dispiace davvero aver dovuto constatare che, per quanto buona sia la regia di James Gray dal punto di vista tecnico, non mi è piaciuto il suo modo con il quale si è approcciato alla storia.


Una storia del genere avrebbe potuto tramutarsi in un film, sì dalla notevole potenza tecnica e visiva (come infatti è stato), ma anche dalla incredibile narrazione capace di emozionare e coinvolgere moltissimo il pubblico e invece tutto viene raccontato in maniera fin troppo distaccata, in modo piatto e distante da ciò che a mio parere dovrebbe essere la parte più interessante; e mi riferisco ai sacrifici di quest'uomo, come viveva la distanza dalla famiglia, le cose che sua moglie ha dovuto affrontare in sua mancanza, ma anche i figli cosa provano, e tutto questo viene trattato con troppa superficialità. 


Il regista si è concentrato troppo sulla città e troppo poco sulla psiche dei personaggi, risultando così più vicino ad un documentario che ad un vero e proprio film drammatico dalla componente avventurosa.

Giudizio complessivo: 6.5
Buona visione,




Trailer


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