Scream (2022): La Recensione del Film



Regia: Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillet


Ha chiamato Ghostface, ha chiesto qual è il tuo horror preferito e ha detto che passa ad ammazzarti a colpi di Requel”.

Va bene, ma dopo cena, altrimenti mi rimane sullo stomaco come una coltellata”.

Appunto”.

Perfetto, glielo dico”.

La piccola boutade riassume la mia reazione all’annuncio di un quinto capitolo della saga sul serial killer dalla maschera urlacciona à là Munch. Già il quarto mi era sembrato piuttosto inutile, a parte i primi cinque minuti a base di camei celebri e trovate meta-cinematografiche che riassumevano alla grande la trama. Persino la maschera di Ghostface mi sembrava uno sbadiglio depresso, del tipo: “Che tocca fa pe’ tirà ad ammazzà!

Invece, prendo atto che questo capitolo è un requel, cioè l’ultima moda di Hollywood, dopo i seguiti, gli straight to video su VHS, DVD ecc, i prequel per i meno boomer, i reboot per i Millenians – ossia un rifacimento che si innesta sul filone principale di una saga. Una mano di bianco, insomma, ma facendo attenzione a lasciare le tracce dell’originale.


Per i più digiuni: la saga di Scream è stata inaugurata nel 1997 da Wes Craven – il maestro di Nightmare (1984), L’Ultima Casa a Sinistra (1972), tanto per citarne un paio - rilanciando e codificando le regole dello slasher con tono da commedia: mai dire “torno subito”, perché ti accoppano, mai fare sesso perché i peccaminosi muoiono subito, ecc. Tutti i film ruotano attorno Sidney Prescott (Neve Campbell) che ad ogni volta si trova a fronteggiare qualche fan di Ghostface che va in giro ad accoltellare gente a lei vicina, fino a questo numero 5.

Dopo dieci anni, ricominciano i delitti a Woodsboro, l’amena cittadina che ha dato vita ai vari killer e al suo successo meta-cinematografico, i film di Stab. Una ragazzetta sola in casa, intenta a smanettare sul suo IPhone, riceve una telefonata sul fisso – cosa che fa paura anche noi – e dall’altro capo del filo ricomincia il gioco: qual è il tuo film horror preferito?


Ghostface is back, pronto a pugnalare. La sorella della pischella cercherà di scoprire chi e cosa si nascondono dietro il ritorno del killer, chiedendo l’aiuto del vecchio Linus – lo sceriffo del primo film – e anche Sidney inizialmente restia, dovrà tornare a Woodsboro, perché tra sequel e requel vorrebbe chiudere i conti.

Devo dire che il risultato è riuscito. Scream 5, è un omaggio a Wes Craven che ha diretto i precedenti – tanto che uno dei personaggi si chiama come lui - e al capostipite. La scena iniziale, che rifà la sequenza del primo capitolo con Drew Barrymore (nonché l’upgrade sull’horror 2.0 ) è promossa a pieni voti. Anche se il resto procede sul binario collaudato e aggiornato al 2022, il film intrattiene e le apparizioni di Ghostface lasciano il segno; pardon, la coltellata. Anche se è abbastanza facile intuire chi si nasconda sotto la maschera del killer, ma la cosa non disturba: anzi, fa parte delle regole che vengono ribadite.


Si riunisce il cast originale, da Neve Campbell ormai matura come attrice e personaggio – anche se ha dei dialoghi al limite del monodimensionale – a Courteney Cox sotto botulino e David Arquette che regala una bella morte al suo Linus.

Si respira la voglia di chiudere la partita e aprire nuovi spin-off su alcuni personaggi, cosa che meriterebbe però il formato serie tv. Magari, dal paradiso dei registi, il buon Wes può mandare qualche idea… I scream, you scream, we all scream for a new Scream!

Buona visione n°5.


Trailer



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