Crush (2013): La Recensione del Film



Regia: Malik Bader

All’interno del panorama cinematografico, tra indicibili monnezze e assoluti capolavori, ci stanno anche quei filmetti che vengono un po’ dimenticati, quelli che ti vedi e dopo poco tempo te li scordi, ma che nel complesso non ti fanno venir voglia di denunciare seduta stante regista e troupe annessa.

Crush, teen movie del 2013 diretto da Malik Bader (chi???), appartiene proprio a questa categoria.

La trama è semplice e non eccessivamente originale, abbiamo il classico studente belloccio che gode di grande popolarità nella scuola, eccelle nello sport e vanta ammiratrici da ogni dove. Solo che purtroppo è più pirla di quanto vorrebbero farci credere e, anziché scoparsele tutte, finisce con l’innervosire una delle sue stalker, dando vita ad una serie di spiacevoli equivoci.


Detto così, potrebbe apparire vagamente intrigante, e dato che Prime Video me lo ha sbattuto all’inizio della lista “film che ti potrebbero piacere”, per una volta ho voluto accettare il consiglio, senza troppo informarmi su quello che stavo andando a vedere. Ecco, questa recensione vale per voi che state leggendo, se Prime ve lo piazza in lista, magari non lanciatevi a scatola chiusa nella visione.


Le atmosfere sono proprio quelle del classico teen movie, con alcune velleità da thriller che strizzano l’occhio a classiconi ben più riusciti (Misery su tutti, anche in virtù di una delle scene più famose e dolorose, che in un certo senso viene qui ripresa con le dovute proporzioni e differenze), ma anche con tutti i cliché del genere che onestamente non l’hanno mai fatto schizzare in alto nelle classifiche dei miei preferiti.

L’inizio già ti manda in confusione, rammendandoci che baciare la persona sbagliata potrebbe portare a gravi conseguenze per tutti, ma devo dire che funziona e troverà il suo senso nella parte finale, con un collegamento piuttosto riuscito.


Ben presto poi la vicenda si sposta su Bess, ragazza timida e problematica che, a causa della tremenda cotta presasi per il giovane virgulto di cui si parlava in apertura, diventerà il bersaglio della critica, grazie anche ad alcune uscite e comportamenti francamente imbarazzanti. Ma lo sappiamo bene, quando siamo innamorati le stronzate le facciamo tutti e la prestazione globale di Crystal Reed risulta nel complesso soddisfacente, riuscendo a creare un buon legame con la fanciulla, e facendo di conseguenza provare allo spettatore un po’ di quella malinconia che la assale per tutta la vicenda. Non particolarmente sugli scudi il resto del cast, nonostante un Leigh Whannell che quando può si intrufola sempre e di una Sarah Bolger che sa decisamente come farsi apprezzare.


Per il resto, lo svolgimento appare piuttosto piatto ed inverosimile in molti frangenti, fino al colpo di scena finale che, pur non essendo forse così imprevedibile, tutto sommato ci sta e riesce appunto a ricollegarsi bene con la parte introduttiva. La visione si mantiene inoltre piuttosto vivace, evitando troppi cali di ritmo e la conseguente comparsa dello sbadiglio.

Che dire, se cercate il capolavoro del secolo, meglio che citofoniate altrove, se invece andate cercando un prodotto di intrattenimento da piazzare lì mentre state stirando le camicie o mentre vi state facendo intrattenere dal vostro ammiratore/trice di fiducia (sempre meglio ponderare bene la scelta di un eventuale due di picche in questi casi), potrebbe essere una buona soluzione.

Giudizio complessivo: 5.5 nei giorni pari, 6 in quelli dispari (non mi ricordo quando l’ho visto sorry).

Enjoy,


Trailer



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