Anna Karenina: La Recensione del Libro



Autore: Lev Tolstoj


Anna Karenina è il primo libro di Lev Tolstoj al quale mi sono approcciata.

Non era un libro che mi attirava particolarmente, ma dopo aver letto diversi romanzi che lo citavano, mi sono incuriosita ed ho deciso di intraprendere questo difficile percorso.

Quali sono gli autori che me l’hanno velatamente suggerito?

Prima fra tutti la Ferrante, che ne I Giorni dell’Abbandono, fa trovare ad Olga alcune pagine scritte a mano da lei medesima, con le disperate domande che Anna rivolge a se stessa mentre il vagone del treno la travolge. “Dove sono? Che faccio? Perché?”

Ne L’eleganza del Riccio invece, la Barbery cita Anna Karenina come libro preferito dalla portinaia Reneè, che addirittura ha chiamato il suo gatto Lev in onore di Tolstoj, nome che non sfugge al fascinoso inquilino giapponese che gliene farà recapitare una copia come omaggio.

Ne L’insostenibile Leggerezza dell’Essere di Kundera, Tereza ha in mano il libro di Anna Karenina quando decide di abbandonare la sua vecchia vita di cameriera e si reca a Praga da Tomas, per farsi accogliere in casa sua, quasi come una promessa d’amore o una sorta di segnale di riconoscimento dell’intesa tra i due.

Insomma dopo tutti questi riferimenti potevo io non farmi tirare dentro a questa storia? Ovviamente no, dovevo capire in prima persona cosa nascondesse la figura di Anna di tanto suggestivo ed evocativo, da richiamare l’attenzione di tutti questi illustri scrittori (ma sono sicura che ce ne siano anche altri ).

Comunque ho iniziato a leggere questo romanzo sapendo già come sarebbe finito (purtroppo l’epilogo è noto), ma quello che non sapevo era di trovarmi davanti ad un autentico capolavoro della letteratura russa non solo per come è scritto ma anche e soprattutto per i temi che tratta; l’ipocrisia, il tradimento, la vita mondana in contrapposizione alla vita rurale, l’amore, la fede e la ricerca di Dio.




Anna è una donna aristocratica, bella ed ammirata ma è infelice, si è sposata molto giovane con Aleksej Karenin, un freddo e burocrate uomo d’affari , senza mai esserne stata innamorata; eppure, sfidando le leggi del tempo (siamo nella Russia di fine 800) abbandona il tetto coniugale per congiungersi all’uomo che veramente ama e del quale resta incinta, il conte Vronskj.

Anna però ha anche un figlio, il piccolo Sereza, ed una delle parti che più mi ha commosso del libro è il momento in cui Anna, trasgredendo al divieto del marito, si intrufola in casa sua per riabbracciarlo; purtroppo la scelta di Anna di abbandonare il marito non le consente di poter avanzare diritti sul figlio e questa sarà una delle ragioni di più forte rammarico e attrito tra la donna e Vroskj.

Anna e Vroskj per un periodo vivono felici in Italia e, una volta tornati in patria, in campagna, ma quando decidono di stabilirsi a Pietroburgo, Anna non riesce a sopportare le umiliazioni che è costretta a subire e la vita da donna “perduta” che le si prospetta davanti.

Vroskj, al contrario, continua a condurre una vita mondana nella stessa società che rifiuta la sua compagna Anna. Questa ingiustizia infastidisce e rende morbosamente gelosa Anna, che si convince che l’amore dell’uomo si sia raffreddato e che lui cerchi nell’alta società qualche altra donna da sposare. Questa ossessione le avvelena l’anima e non trovando più una via d’uscita alla sua disperata situazione e volendo allo stesso tempo punire Vronskj, Anna finisce per compiere il fatale gesto.

Vronskj, distrutto dalla cattiveria della donna che amava, finisce per partire come volontario nella rivolta serba contro i turchi, mentre la figlia di Anna viene presa da Karenin.

Alla drammatica storia d’amore tra Anna e Vronskj, si contrappone quella tra Lev e Kitty, che avrà invece un lieto fine. La figura di Lev, così meditativa e razionale, sempre alla ricerca della verità e del bene, nei sentimenti e nel lavoro, è molto autobiografica e rappresenta lo stesso Tolstoj.

Un’ opera monumentale, un classico senza tempo che vale la pena leggere per i messaggi che ancora oggi ha da dire, ma che richiede la giusta dose di comprensione e predisposizione d’animo per riuscire ad amare e ad assolvere la figura della bellissima e tragica Anna.

Qui il libro

Buona lettura,



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