Caleidoscopio (Kaleidoscope): La Recensione della Serie TV



Ideatore: Eric Garcia


Trama


Una banda di ladri, ognuno specializzato e reclutato per svolgere un ruolo specifico, mette in atto la rapina del secolo: 7 miliardi di dollari in obbligazioni.

I tre possessori delle obbligazioni si sono infatti rivolti a Roger Salas che ha costruito il caveau più sicuro al mondo. La banda, capeggiata da Leo Pap, svilupperà un piano perfetto, ma, tra rivalità e interessi personali, non tutto andrà come previsto.


Recensione


Cambiando l’ordine degli episodi il risultato non cambia…sarà vero? Con questo giochino di marketing Netflix lancia Kaleidoscope, i cui episodi possono essere visti in ordine sparso, come spiegato nell’incipit. Ogni episodio (8 in tutto) è chiamato con un colore e si riferisce ad un momento particolare della vicenda che riguarda la rapina del secolo: abbiamo quindi la rapina vera e propria, ma anche la sua preparazione pochi giorni prima, così come il seguito mesi dopo e anche la storia di 24 anni prima, perché in Kaleidoscope i personaggi non sono legati fra loro solo dal furto, ma anche da relazioni che affondano le radici in un passato lontano.

Il “giochino” funziona in parte, grazie alla divisione della storia in blocchi ben differenziati e legati a diversi momenti, il che consente di costruire linee narrative relativamente autoconclusive, anche se legate al furto. Allo stesso tempo, la scrittura è capace di dare comprensibilità ai singoli blocchi, fornendo più volte le stesse informazioni del contesto, senza risultare ripetitiva. Ma allora perché ho detto che funziona “in parte”?


Quello che ne risente è la costruzione della suspence e del ritmo, che invece è fortemente influenzata dall’ordine della visione. Per quanto gli autori abbiano cercato di organizzare la narrazione in settori distinti, è comunque evidente che esiste un prima e un dopo, e ci sono alcuni elementi del dopo che non possono che risultare depotenziati se manca il prima e viceversa ci sono dei plot twist che se mostrati prima, mancano dell’effetto sorpresa dopo.

In definitiva Kaleidoscope è un buon prodotto, intrattenimento piacevole, con una buona regia e una bella fotografia che ricorre ai vari colori dei singoli episodi come colore dominante e connesso tematicamente a un personaggio. Ma non è certo una serie innovativa, sia nella trama che segue i consueti canoni dell’heist movie, con il capo ideatore dell’operazione (Giancarlo Esposito/Breaking Bad), che recluta la banda e mette a punto un piano infallibile, sia nello svolgimento, che opta per una libera scelta, che in realtà penalizza il ritmo che con scelte di montaggio adeguate, sarebbe risultata più dinamico e imprevedibile.

Giudizio complessivo: 6.5

Buona visione,



Trailer



Lasciate un commento, oh voi che leggete...
Per non perdervi neanche una recensione, seguiteci qui 😉:

     

Nessun commento:

Posta un commento