La Polizia Ringrazia: La Recensione del Film



Regia: Stefano Vanzina


La criminalità a Roma prospera ai danni degli onesti cittadini.

Il capo della omicidi Bertone indaga su una rapina in cui due delinquenti hanno ucciso altrettanti innocenti.

La polizia tuttavia ha spesso le mani legate a causa di una giustizia sovente eccessivamente piena di burocrazia e cavilli legali.

Nel frattempo però una banda di misteriosi giustizieri, definiti dalla stampa come "Anonima Anticrimine", inizia a farsi giustizia da sé eliminando diversi pregiudicati e balordi di strada.

Chi sono queste persone? E qual è il loro vero scopo?




Questo è il primo e unico film in cui Stefano Vanzina si firma col suo vero nome anziché utilizzare lo pseudonimo di Steno. E l'intento del regista appare chiaro: prendere le distanze dal suo cinema "abituale", fatto di commedie fresche e recitato da interpreti come Totò e Sordi prima; Spencer, Pozzetto e altri poi.

Nel mezzo, con La Polizia Ringrazia, Vanzina dirige invece un'opera cupa, violenta, amara e pessimista, ambientata in una Roma mai fotografata come così tetra e poco solare.

Un prodotto che è archetipo e caposaldo di un intero genere, il poliziottesco, nonché capolavoro assoluto in senso più lato.


Ciò che però distingue la pellicola di Vanzina da future uscite come, per esempio, La Polizia Incrimina, La Legge Assolve è il fatto che qui la componente psicologica e razionale ha ancora un ruolo di primo piano rispetto agli inseguimenti, le sparatorie e il giustizialismo "spicciolo".

Il cast è eccellente, grazie ad un Enrico Maria Salerno dai tratti duri e iracondi e ad un Mario Adorf non ai livelli di Milano Calibro 9 ma comunque carismatico.

Le musiche di Cipriani, splendide, fanno il resto nel generare un clima di tensione crescente. Il ritmo della vicenda è serrato e le scene "forti" non mancano.

Buona visione,



Trailer



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