The Pizzagate Massacre: La Recensione del Film



Regia: John Valley


Quando sulla tua strada incroci un titolo tipo The Pizzagate Massacre, la mente semi bacata di un trash fan come il sottoscritto, non può non pensare ad un qualcosa in stile Microwave Massacre, concentrandosi più sui termini “massacre” e “pizza”, anziché focalizzarsi sul tema centrale della vicenda, da cui si dipana poi la pellicola.

Con il termine “pizzagate” infatti, si fa riferimento ad una teoria, non so quanto vera in realtà, secondo cui alcune pizzerie erano una sorta di copertura per loschi traffici di esseri umani (bambini per lo più), in cui erano coinvolti membri del partito democratico americano (ma vi risparmio la storiella, cercatevela sull’internet). Ecco, partendo da qui, la trama vede una giornalista fare squadra con un miliziano iper fascio, al fine di scoprire qualcosa in più su queste teorie. Ma ovviamente qualcuno si metterà in mezzo e alla fine succederà un casino.


Seppur mi aspettassi una roba totalmente diversa, devo ammettere che in fin dei conti il film, conosciuto anche come Duncan (dal nome del protagonista), si lascia guardare, offrendo pure qualche spunto interessante e qualche gag simpatica. Il regista, tale John Valley, esordisce qui alla direzione di un lungometraggio (almeno così dovrebbe essere) e sfrutta in maniera dignitosa lo scarso budget a disposizione, dando vita ad una pellicola che onestamente non ho mai sentito nominare, ma che invece qualche riga se la merita.


La scelta maggiormente azzeccata, a mio modo di vedere, è quella del protagonista, il Duncan a cui accennavo prima. Un personaggio apparentemente burbero e dedito alla violenza, ma che poi sotto sotto sa essere anche protettivo nei confronti della sua partner in crime, nonostante sia essa piuttosto lontana dai canoni previsti dalla milizia a cui appartiene. Certo se poi viene stuzzicato, le conseguenze potrebbero essere devastanti e infatti il buon Tinus Seaux (anch’egli molto probabilmente all’esordio), finisce con il trasformarsi in una sorta di Bill Williamson (chi ha visto i Rampage di Uwe Boll sa di cosa parlo), regalandoci quell’escalation di violenza di cui, dopo una prima fase piuttosto statica, si sentiva il bisogno.

La coppia con la timidina Karen Black, per quanto bizzarra ed improvvisata, alla fine funziona piuttosto bene, a dimostrazione di come gli opposti effettivamente qualche volta finiscano per attrarsi. All’interno di questo rapporto contradditorio vien quindi fuori una marcata satira che finisce con il colpire svariate categorie, tra cui principalmente il sistema di informazione, le teorie complottistiche ed il continuo sviluppo di fake news. Il tutto condito da punte di humour nero e da qualche piccola compartecipazione di globuli rossi schizzati per terra o sui muri.


La parte finale, con l’arrivo di Duncan sul set dello show, funziona ed è forse la migliore di tutta la pellicola, escludendo quella in cui vengono ammazzati un sacco di fasci, che di fatto non è mai una cattiva roba 😁. Ma nel complesso credo che tutti i temi proposti non siano stati sviscerati in maniera totalmente completa e convincente, questo perché appare ovvio che se metti una grande quantità di carne sul fuoco in poco tempo, difficilmente verrà tutta cotta a puntino.

Nonostante ciò, voglio comunque premiare le intenzioni, consigliando di dare una possibilità a The Pizzagate Masssacre, senza che vi aspettiate un capolavoro, ma un discreto film che, complice anche la breve durata, saprà intrattenervi in maniera tutto sommato sufficiente e vi strapperà pure qualche risata (amara per lo più).

Giudizio complessivo: 7-

Enjoy,



Trailer



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