Samurai Cop: La Recensione del Film



Regia: Amir Shervan

Samurai Cop è un action movie (trash di quelli potenti) del 1991 diretto da Amir Shervan e con protagonisti Matt Hannon, Mark Frazer, Gerald Okamura, Robert Z'Dar e Jannis Farley.


Sinossi


Dovete capire che in questo film quasi tutti si chiamano Samurai. Il cattivo di turno (che tra l'altro faceva il cattivo anche in Tango & Cash, fissato con le "chiappe" del caro Stallone) si fa chiamare Samurai e persino il belloccio, nonché playboy nonché detective dell'antidroga nonché ricco sfondato, si fa chiamare Samurai.

Fatta questa breve ma interessante e d'obbligo premessa, il film narra le avventure poliziesche/erotiche di Samurai Cop, che odia gli spacciatori di droga e decide di fare guerra al più potente cartello della droga locale, comandato dal famigerato gruppo Kitana.


Analisi del Carlino


Samurai Cop spruzza anni 90 da tutti i pori, mancava solo una colonna sonora alla "What Is love" e sarebbe stato perfetto. Proprio perché degli anni 90, ha tutti gli elementi principali tipici di quel filone cinematografico in particolar modo quel filone "trash action" che lo contraddistingue dalla massa.

C'è la coppia di poliziotti che fa sbraitare il capo della polizia, un caso da seguire in mezzo a mirabolanti inseguimenti, la cura dell'estetica che supera quella di una buona sceneggiatura/buoni dialoghi per ottenere un film che tendesse a essere un blockbuster senza pretese, con poco budget ma che potesse riscuotere un discreto successo, se non nell'immediato almeno in futuro.


E questa teoria portata in pratica, funziona, soprattutto con Samurai Cop che ad oggi è un vero e proprio film Cult, una tappa imprescindibile per chi vorrebbe avvicinarsi a quel genere.

Palesemente sessista e spudorato, Samurai Cop si delinea a metà tra un porno con una trama e un poliziesco con aggiunta di scene erotiche a caxxo, senza senso.

Che sia stato fatto per vendere di più è assai probabile, ma non solo, il tutto è servito per rendere il poliziotto/playboy ancora più "macho", più virile, di quanto i capelli lunghi e neri (da sembrare un testimonial della Garnier) potessero dar modo di vedere.


Il fatto che lui sia un uomo tutto d'un pezzo, dedito alla protezione dei più deboli e all'eliminazione della droga dalle strade, passa in secondo piano perché l'impressione che dà è solo quella di un uomo che rimorchia ogni essere vivente (basta che respiri) e che il suo lavoro sia una sorta di maschera che indossa, per apparire ancora più figo. E comunque lo devo dire, è figo proprio con quei capelli lunghissimi e il suo petto peloso quasi sempre all'infuori.

Battute sessiste e anticonformiste a parte, Samurai Cop da action qual era, diviene di tanto in tanto un mezzo soft porn e di tanto in tanto una commedia, non ridicola, ma adattissima al genere trash. Braccia che saltano in aria con colpi di katana netti, bombe a mano che esplodono tipo mini ciccioli, combattimenti corpo a corpo dove la testa si muove prima che venga colpita.

Insomma, una carrellata di scene piacevoli da guardare, soprattutto da ubriachi. E la trama? Beh, la trama in certi momenti non c'è più, c'è solo Raz Degan che cammina ruotando la testa e mentre fa oscillare i suoi meravigliosi capelli neri, si avvicina ad una donna qualsiasi e le sussurra "Vuoi vedere il mio manganello? Faccio il poliziotto…"

Buona visione,


Trailer



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