Alfonsina e la Strada: La Recensione del Libro



Autore: Simona Baldelli

Una fuga nella notte, un ordine non eseguito, una sberla pronta per essere mollata e due occhi che non vogliono abbassarsi.

Alfonsina, a soli dieci anni, conosce sulla propria pelle il significato di essere femmina in quegli anni: restare a casa, indossare gonne, non condividere spazi con uomini, fare figli e prenderli in affidamento dai brefotrofi per ottenere sussidi, non alzare lo sguardo e soprattutto non andare in bicicletta.

Alfonsina, quella notte, scopre che la bici ha un'anima, due ruote che potrebbero aprirle le porte di una vita migliore, lontana dalla povertà, dalla sporcizia, dai continui traslochi ed è in grado di donarle libertà.

Lei e la bicicletta si sentono.

L'una parte integrante dell'altra e a nulla serviranno le offese che si troverà ad affrontare, perché Alfonsina è irremovibile, vuole essere come gli uomini, dar voce ai suoi desideri, far capire e dimostrare che le donne meritano parità, rispetto e di vivere pienamente la propria vita senza discriminazioni.

Alfonsina Morini in Strada. Un nome che mostra la via.


Tanti gli epiteti a lei destinati: da "femmina indecente", "la matta", "il diavolo in gonnella", "lo scarto", "l'incompleta" fino a "la regina della pedivella". Aspetterà un'intera vita, tra i tanti tifosi, gli occhi del padre ed un suo gesto d'orgoglio; cercherà collaborazione e spirito sportivo tra corridori che non mancheranno di farle pesare il suo essere donna, abbandonandola sulla strada nel momento del bisogno e soffrirà tanto.

Ma lei è forte. Una donna che mi ha commosso per tutto il male ricevuto e per l'inarrestabile determinazione.

Lei correrà in bicicletta. Che piaccia o no. Si batterà per partecipare al Giro di Lombardia e sarà la prima donna a gareggiare con gli uomini nel Giro d'Italia del 1924.

Alfonsina non deve essere dimenticata perché ha lottato, pianto, è caduta e si è rialzata nonostante le profonde ferite dell'anima e del corpo.

Lei non si è mai arresa. Che sia d'esempio a tutti noi.

Qui il libro

Buona lettura,



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