Only Murders In The Building (Stagioni 1-2): La Recensione della Serie TV



Ideatore: Steve Martin e John Hoffman


Trama


Tre estranei con la passione per i podcast true crime si trovano improvvisamente coinvolti in un delitto nell'esclusivo palazzo dell'Upper West Side in cui vivono. I tre cominciano ad investigare mentre registrano un podcast per documentare il caso. 

Tra personaggi ambigui, segreti del palazzo e indizi, scoprire la verità fra le bugie che i protagonisti si raccontano a vicenda potrebbe portare ad un epilogo sconcertante...


Recensione


Only Murders In The Building è una serie tv crime/comedy che mantiene ciò che promette: se i toni sono quelli della commedia, in cui i due protagonisti Steve Martine e Martin Short sono perfettamente a loro agio, l’impronta crime è altrettanto presente e curata da un’attenta sceneggiatura, imprevedibile e misteriosa.


La stagione 1 è stata una boccata d’aria fresca nel panorama seriale, con un richiamo “vintage” ai miti dell’investigazione, che attraverso l’espediente del podcast, vengono attualizzati e calati ai giorni nostri. Atmosfere retrò coniugate in modo originale con aspetti contemporanei e moderni che rispecchiano anche il carattere dei tre protagonisti: da una parte la coppia di “navigati” inquilini, l’esuberante Oliver e l’insicuro Charles, dall’altra la giovane brillante e misteriosa Mabel (Selena Gomez). Questo connubio di contrasti, sia caratteriali che anagrafici, ha creato un trio esplosivo, dove la differenza d’età tra i due protagonisti e la giovane ragazza ha reso interessanti e originali gli sviluppi narrativi.

Non è solo il cast travolgente a trascinare magnificamente lo spettatore lungo le indagini, ma anche l’intreccio della storia, piena di imprevisti e colpi di scena, senza mai scadere nella banalità, degna delle migliori crime story.


La prima stagione ci aveva già intrigato con un finto suicidio, che aveva scoperchiato il vaso di Pandora dei segreti del palazzo. I colpi di scena non erano mancati e il cliffhanger finale ci aveva lasciato in sospeso, creando attesa per la seconda stagione che, appena terminata, non è da meno e rincara la dose, sviluppando una serie di trame e sottotrame che vi terranno incollati alla visione. Lo sviluppo narrativo, molto più complesso del precedente, è comunque di facile visione, e ciò consente di gustare il prodotto nella sua interezza, senza perdere mai di vista il lato comico.

L’equilibrio tra la leggerezza della commedia e il mistero di un intreccio crime è l’arma vincente (è il caso di dirlo 😉) di questa ottima serie che promette di sorprendere ancora. Si perché a New York gli omicidi non finiscono mai e il finale a sorpresa lascia aperti altri intriganti scenari.

Giudizio complessivo: 8

Buona visione,



Trailer



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