Il Racconto dell'Ancella: La Recensione del Libro



Autore: Margaret Atwood


Stati Uniti, futuro prossimo. Le radiazioni nucleari generano infertilità e un preoccupante calo demografico.

Per rimediarvi, le donne ancora in grado di fecondare verranno rapite e costrette allo sfruttamento sessuale per procreare. E i figli dati alla luce saranno donati alle donne sterili e ricche.

Perderanno così il nome per chiamarsi ancelle. Private di ogni diritto per mutarsi in contenitori su cui riversarsi, imparano presto le regole di sottomissione e la discriminazione di genere. Gli stupri avvengono perché meritati. Devono stare zitte e subire. Non devono attirare l’attenzione. E i padroni possono fare di loro ciò che vogliono.

Sarà Difred a illustrarci il regime teocratico totalitario che si respira nella Repubblica di Galaad, dove tutto avviene in nome di Dio. Le donne incapaci di fecondare devono essere annullate. Perché Dio ha voluto così. Anche gli oppositori che si ribellano. Le femministe. I membri della Resistenza. Gli omosessuali. Tutti considerati insulti a Dio e uccisi in suo nome.


Lo scopo di Margaret Atwood è quello di denunciare le conseguenze di un’ideologia cattolica estremista che esige il controllo del corpo femminile e abolisce la libertà di scelta. Le vicende narrate sono tragicamente possibili e pericolosamente attuali. Potrebbe non essere una distopia, ma una realtà sul punto di concretizzarsi. Siamo sicuri che esista una libertà di e una libertà da? Ma soprattutto, la libertà esiste? E perché si prega un Dio che non risponde?

In questa dura lotta per la sopravvivenza, nolite te bastardes carborundorum. Non lasciate che i bastardi vi annientino.

Malgrado le numerose recensioni positive, i continui salti temporali mandano troppo spesso in confusione. Nella trama sono presenti troppi buchi, questioni non risolte, troppe domande e pochissime risposte. Mi aspettavo di meglio.

Buona lettura,



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