Arancia Meccanica


Regia: Stanley Kubrick

ATTENZIONE, PRESENTI SPOILER!

Le avventure di un giovane i cui principali interessi sono lo stupro, l’ultra-violenza e Beethoven”.

Arancia Meccanica è un film del 1971 diretto da Stanley Kubrick e ispirato all’omonimo romanzo di Anthony Burgess.

Non c’è bisogno di molto tempo per capire che siamo di fronte ad un film eccezionale: i titoli di testa su sfondo rosso vivo con sottofondo musicale di Henry Purcell con la sua “Funeral of Queen Mary” ci dicono già abbastanza. E poi quando compare la scritta “A Stanley Kubrick film” è pura libidine per qualsiasi cinefilo. 

Appena terminati i titoli di testa, compare un primo piano di Alex (A-lex=senza legge), interpretato da Malcolm McDowell, talmente intenso da farci comprendere lo spessore psicologico che si cela dietro quegli occhi truccati:egli è crudele e spietato.


Alex è il capo drugo di una banda di teppistelli, ripreso mentre sorseggia del latte più, corretto con droghe di vario genere, nel Korova Milk Bar. L’inquadratura si allarga fino a riprendere gli altri componenti della banda (Dim, Georgie e Pete) e tutto il grottesco bar in cui i ragazzi si trovano, arredato con statue bianche di donne nude adibite a tavolini.

Alex comincia nella sua folle narrazione, fatta di ultra-violenza compiuta dalla sua banda di ragazzacci. Nel primo episodio di teppismo, i quattro pestano un anziano barbone sbronzo, e la macchina da presa, saggiamente diretta da Stanley Kubrick, evidenzia la debolezza del clochard, con un plongée su di lui disteso a terra. La narrazione continua, accompagnata dal meraviglioso sottofondo musicale di Rossini con “The Thieving Magpie”, e questa volta si vede la banda rivale, capeggiata da Billy Boy, intenta a stuprare una giovane, ed in seguito una furibonda rissa tra le due bande stoppata dal suono della sirena della polizia, che induce i giovani a fuggire. Il sapiente accostamento tra violenza e musica classica è poesia allo stato puro.

Altri primi piani sparsi sui drughi, in viaggio contromano a tutta velocità, delineano la loro follia. La celebre scena dello stupro nella casa borghese è un altro capolavoro alla Kubrick: Alex stupra una donna e massacra il suo anziano marito mentre euforico danza e canticchia “Singin’ in the rain”, sbeffeggiando le malcapitate vittime. Lo sguardo dell’uomo a terra è immortalato dalla macchina da presa tenuta puntata sul suo volto proprio dal regista. Quando il capo drugo torna a casa, come non parlare del suo ascolto estasiato della “Sinfonia n° 9” di Ludwig Van Beethoven: Alex è immerso in un vortice di goduria, e sogna scene catastrofiche, come esecuzioni, esplosioni ed eruzioni vulcaniche. Memorabili in questa scena il crash zoom che porta ad un primissimo piano sul volto di Beethoven, il serpente che sembra fare un cunnilingus ad un poster raffigurante una donna nuda e le statuette del Cristo nudo immortalato in un passo di danza. L’attenzione ai dettagli regna sovrana in questa scena, così come in tutto il resto del film.


Kubrick si diletta ad omaggiare il suo 2001: Odissea Nello Spazio quando compare l’album della sua colonna sonora nella scena in cui Alex nel negozio di dischi incontra le due fanciulle con cui farà un’orgia, girata in maniera accelerata con in sottofondo l’overture del Guglielmo Tell di Rossini.

Quando gli altri tre drughi decidono di ribellarsi al loro leader, Alex decide di mettere in chiaro chi comanda pestandoli a sangue, affidandosi all’ispirazione, in quanto secondo lui “Il pensare è per gli stupidi, mentre i cervelluti si affidano all’ispirazione”, e così il contre-plongée rivolto verso Alex che schernisce i tre sbattuti nel fiume ci fa capire che il tentato cambio di gerarchie è fallito. Però, la sera stessa, i suoi tre drughi lo tradiscono, lasciandolo nelle mani della polizia in seguito ad un raid in cui perde la vita un’anziana vittima:quattordici anni di galera attendono Alex.

Dopo qualche anno però, Alex riesce ad essere una delle prime cavie del trattamento “Ludovico”, che promette di cambiare radicalmente la personalità del detenuto, permettendogli di uscire di galera dopo due settimane di cura intensiva, in cui il carcerato dovrà vedere film di ultra-violenza ed assumere strani farmaci. Ma non è così semplice come può sembrare: Alex dovrà vedere questi film con la testa legata e gli occhi tenuti forzatamente aperti da un fissa palpebre. Egli soffre terribilmente questo trattamento, e risulta particolarmente insofferente di fronte all’abbinamento tra un terribile filmato e una parte della Nona Sinfonia di Beethoven.


L’ultima sera di cura, Alex si sottopone ad un umiliante spettacolo in cui viene maltrattato e tentato sessualmente, ma resiste, e il solo istinto di agire come avrebbe fatto in passato gli provoca un profondo malessere. A modo di vedere dei dottori e del Presidente, promotore del trattamento, Alex è guarito.

Il giorno dopo è un uomo libero, ma tornando alla vita di tutti i giorni, si rende conto che tutti lo odiano, perfino i suoi genitori lo hanno sostituito con un altro ragazzo, e due dei suoi ex drughi, che sono diventati poliziotti, lo picchiano. Emblematico che Alex definisca “Trattamento” ciò che faceva coi drughi alle sue vittime, con lo stesso nome quindi del trattamento Ludovico.

Abbandonato a sé stesso nel bel mezzo di una tempesta, inseguito passo passo dalla macchina da presa, Alex chiede ospitalità in una casa, dimenticandosi di esserci già stato: è la casa dello stupro. A riceverlo c’è un robusto ragazzo che funge da badante a Frank, l’anziano signore della famigerata sera, da allora ridotto in sedia a rotelle. L’uomo però, che non lo riconosce, sa di lui solo che è una vittima del sistema, e lo accoglie a braccia aperte. Mentre sta facendosi il bagno, Alex intona “Singin’ in the rain”, e l’uomo capisce tutto. Secondo la convinzione del signore, sua moglie è morta a causa dello shock di quella notte, “vittima dell’era moderna”. Ma convinto ad andare a fondo alla vicenda, convoca dei personaggi influenti per intervistare Alex, che cade addormentato in seguito alla somministrazione di un vino avvelenato. Messo a riposare di sopra, Alex viene svegliato dalla “Sinfonia n° 9” messa a tutto volume al piano di sotto. Totalmente intrappolato in un vortice di disperazione, “il nostro affezionatissimo”(come ama definirsi nella narrazione) decide di buttarsi dalla finestra. Da sottolineare il “per sempre, per sempre, per sempre” pronunciato durante il suicidio che sarà poi riutilizzato dallo stesso Kubrick in Shining

Alex si risveglia incredibilmente vivo in un letto d’ospedale, ingessato dalla testa ai piedi. Le prime pagine dei giornali sono piene di poderosi attacchi al governo per i suoi inumani metodi di cura, e il Presidente ha bisogno dell’aiuto di Alex per vincere le imminenti elezioni. In visita all’ospedale, si fa dunque fotografare sorridente ed abbracciato a lui per rifarsi la reputazione. Primo piano su Alex: visioni mentre fa sesso applaudito da file di uomini e donne in costumi vittoriani. “Ero guarito, eccome!

Arancia Meccanica narra del rapporto tra istinto e società ed indaga profondamente nell’animo del protagonista, il quale rappresenta a pieno la generazione anni ‘60/’70, caratterizzata dalla sfiducia nei valori tradizionali e nelle istituzioni. 

La visione che Kubrick ha del mondo è pessimista, lo dimostra il fatto che neppure le cure disumane riservate ad Alex sono servite per migliorare la sua persona, né tantomeno lo avrebbero fatto impedendogli di essere sé stesso, deprivandolo della sua personalità. “Se ad un uomo si nega la possibilità di scelta, egli cessa di essere un uomo” dice il cappellano della prigione, commentando il trattamento “Ludovico”. Ed è proprio questo il punto: Alex non è stato guarito, in quanto un uomo privato dei suoi stimoli, cessa di essere un uomo, cessa di esercitare il libero arbitrio che lo differenzia da un oggetto inanimato. Quello che sembra essere un lieto fine, è in realtà il culmine di un insulso spettacolo portato avanti dalla società. 

Film inarrivabile nel suo genere.

Giudizio complessivo: 9.3
Buona visione,


Federico Maria Saverio Del Vecchio




Trailer



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