La Cura Dal Benessere


Regia: Gore Verbinski

Il giovane broker Lockhart viene inviato in una SPA svizzera per riportare in America l’amministratore delegato dell’azienda, ma si renderà conto che dietro tale centro benessere si nascondono altri oscuri fini.

Nonostante una sceneggiatura che crea e non risolve dubbi già da metà film, Verbinski (che molti conosceranno per il Ring ammerrricano) dà vita ad un lungometraggio con una fotografia eccezionale, con inquadrature stuzzicanti e colori che rispecchiano luoghi incantevoli e animo dei personaggi. 

Non si può negare che la pellicola incuriosisca sin dall’inizio, che sia colma di riferimenti, significati e simbologie, che ci siano immagini disturbanti per gli occhi ma non per forza sgradevoli, che ci sia un clima surreale ed onirico e che sia inquietante, spiazzante. 


Un benessere apparente, il tutto è appeso ad un filo, è un castello di carte pronto a crollare. Il film mantiene un’atmosfera cupa ma estremamente godibile ed equilibrata. Personalmente questo film mi è piaciuto per l’atmosfera tetra persistente, una colonna sonora immersiva, immagini turbanti e l’intrigante storia. 

Perché soffermarsi solo sul finale, quando la maggior parte del visto è stata decisamente goduta?


Dunque, nonostante siano comprensibili giudizi negativi, giustificabili appunto per la sceneggiatura, un orrido finale e una confusione generale della trama, trovo che sia un film comunque degno di nota e che lasci, nel bene o nel male, qualcosa; qualcosa come un dubbio: cos’è questo male oscuro di cui si parla? Ne sono in possesso anche io spettatore? Possono essere cose come il materialismo, l’ambizione? O cose come la superficialità, che sono apparentemente innocue, ma che nascondono un vero e proprio male? Beveteci un po’ d’acqua su. 

Giudizio complessivo: 8
Buona visione,




Trailer


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