IT (2017)


Regia: Andrés Muschietti



Recensione n.1 



Eccoci finalmente ci siamo, l’attesa è finita!

Arriva sugli schermi il remake che tutti aspettavano con ansia e, a conti fatti, non si può restare delusi, sebbene trovo molto difficile dare una valutazione al film, per diversi motivi.

Per prima cosa ammetto di non aver mai letto il libro (e probabilmente si tratta di uno dei pochi di King che mi mancano, insieme a Shining, ma dopo aver visto le trasposizioni cinematografiche non me la sono mai sentita di andare a ripescarli) e non ricordo neanche piuttosto bene la prima apparizione sullo schermo del clown più famoso del mondo horror (all’epoca impersonato dall’ottimo Tim Curry). Certo in questi giorni sono stato più volte tentato di andare a rivedermelo, ma ho volutamente lasciato perdere proprio per non farmi influenzare e valutare di conseguenza questo new IT per quello che è, senza troppi scomodi paragoni, che poi mi avrebbero fatto cadere nell’annoso dilemma “Remake sì o remake no?”, con il rischio di svalutare questo lavoro e vedermi tolto il saluto degli amici reali e il follow di quelli virtuali.

Oltretutto il carisma del villain di turno ha raggiunto negli anni un livello altissimo, accrescendo sempre più la propria popolarità, tanto che quando uscì la notizia di questa prossima lavorazione il timore era assai elevato. Ed è anche per questo che ritorno al concetto di prima, dal momento che non si può chiaramente premiare l’originalità della storia, ma di contro non si può manco ignorare il presobenismo generale che inevitabilmente sale al pensiero di rivedere le vicende accadute in quel di Derry.

E bastano solo 5 minuti per far gioire lo spettatore che si appresta alla visione in trepidante attesa; perché nello stesso istante in cui la barchetta comincia a scivolare giù per la strada sai già che è questione di momenti, prima che LUI faccia capolino sullo schermo (e mi immagino fragorosi applausi nei vari cinema alla prima apparizione).


E qui, anche se ho giurato che non sarei caduto nella trappola, comincia ad alimentarsi il dubbio amletico.

Come appare il nuovo Pennywise? Convince? Era meglio l’altro?

In realtà già dai trailer e dalle numerose immagini sparse in rete ormai lo avevamo visto e rivisto, ma osservarlo all’opera per tutto il film è chiaramente un’altra roba.

Per cui la risposta, per quanto mi riguarda è sì; il personaggio che noi tutti abbiamo temuto durante la giovine età appare chiaramente ammodernato e probabilmente incuterebbe ancora maggior timore se avessimo l’età giusta. Ma, nonostante sia difficile eguagliare l’ottimo Curry, non si può negare che la resa sia stata più che buona (grazie ad un buon Bill Skarsgård).


Vi sono poi alcune scene particolarmente meritevoli tipo la ragazza nel lavandino, il ragazzino spinto verso Pennywise da quella specie di lebbroso zombie, il clown che sbuca dal proiettore e tutta la parte nella casa in Neibolt Street che, pur non facendoci cagare addosso come magari qualcuno si potrebbe attendere, mantengono alto il coinvolgimento e contribuiscono ad arrivare alla fine senza manco accorgersene (e la durata supera le 2h). Chiaro forse si sarebbe potuto spingere un poco di più in merito a tensione, splatter e componente horrorifica in generale, ma in questo caso apprezzo la scelta di limitare tali componenti, in quanto il rischio di stroppiare sarebbe stato elevatissimo.

Il cast giovanile è ben assortito, potendo vantare un mix di sfigati che farebbe invidia a tutti i presunti bulli in cerca di facile gloria e nel complesso tutti se la cavano piuttosto bene, nonostante alcune scelte un po’ troppo forzate e discutibili (d’accordo che sono bambini, pure sfigatelli, ma ogni tanto molto probabilmente si esagera un po’).


Poi ovviamente ci sono le storie nella storia, prima su tutte quella del bullismo, seguita a breve distanza da quella della ragazza abusata dal padre. Apparentemente si potrebbe pure pensare a troppa benzina gettata sul fuoco, ma devo ammettere che tutto si incastra piuttosto bene con la vicenda della maledizione di IT, senza buchi rilevanti e con un filo logico lineare, aiutato da una regia che definirei solida ed essenziale.

SPOILER

Il finale lascia un po’ perplessi, perché sei contento di aver interrotto l’attesa e poi quel “fine primo capitolo” ti rigetta di nuovo nel contare i giorni che ti separano dalla seconda parte (non credo di aver spoilerato nulla in quanto era risaputo che si sarebbe trattato solo di un pezzo del puzzle, ma non si sa mai). Certo è che, a livello di marketing, la strategia è stata chiaramente azzeccata, per cui aspettiamo con ansia il risveglio del caro vecchio Penny fra 27 anni (in realtà dovrebbero essere solo 2 dai).

FINE SPOILER

Detto ciò è ovvio che consiglio la visione a tutti, vecchi fans e neofiti, perché sono certo che ciascuno, a modo suo, riuscirà a trovare qualcosa di interessante e piacevole in questo film, che non è un capolavoro, ma che indubbiamente merita di finire nella collezione di chiunque si senta in qualche modo attratto dal genere horror.

Giudizio complessivo: 7.5
Enjoy,




Recensione n.2 


Finalmente è arrivato sul grande schermo, dopo anni che i fan di Stephen King e i fan dell'horror in generale lo stavano aspettando, il pagliaccio più iconico del mondo, ovvero Pennywise.

Non essendo mai stato fan né di uno né dell'altro e non avendo letto il libro, le mie aspettative erano elevate ma in maniera abbastanza relativa, speravo solo di vedere un buon Horror e, inutile girarci troppo intorno tanto lo avete già visto dal voto, posso ritenermi abbastanza soddisfatto.


Certo poteva essere realizzato leggermente meglio ma l'IT di Andrés Muschietti funziona e anche su diversi aspetti; il film diverte, intrattiene e inquieta, tutto ciò lo fa con un'esplicità, tenuta un po' a freno a causa della censura, ma che comunque dimostra un certo "coraggio" che, sinceramente, non mi sarei aspettato; ciò che invece mi aspettavo di sentire in quantità maggiore è la paura, elemento di cui si sente abbastanza la mancanza in una prima parte che non convince del tutto, ma che si fa trovare nella seconda. 

Prima parte che risente di diversi problemi, perché se la si va ad analizzare bene non è altro che una serie di piccole clip ognuna riguardante un ragazzo diverso e le sue più grandi paure, che cercano di essere connesse tra di loro ma che invece risultano piuttosto sconnesse e senza una vera e propria trama che le leghi e né faccia qualcosa di più concreto. 



Dovrà, infatti, passare poco più di un'ora prima che il film vero e proprio cominci a formarsi attraverso dei collegamenti necessari che possano finalmente dare ritmo e mordente ad una storia che stava rischiando di inabissarsi in un ciclo quasi ripetitivo e inconclusivo di Jumpscare. 

Jumpscare non sempre all'altezza perché, se alcuni accennano, attraverso varie idee inventive (anche se mai sviluppate in maniera geniale o comunque gratificante) ad una presente e genuina ambiziosità, che poi troverà terreno fertile nella seconda metà, tutti gli altri risultano abbastanza banali e ormai fin troppo "tradizionali" per il genere. 


Come avrete, quindi, capito il film migliora con il tempo e anche non poco. Infatti, alla fine della (da me nominata) prima parte, il film è come se si sbloccasse da un qualcosa che lo trattenesse dall'essere ciò che poi si rivela diventare, ovvero un grande horror che amalgama, con notevole maestria, effetti speciali discreti, idee interessanti, un po' di comicità, sangue, una trama degna di essere chiamata come tale, delle grandi interpretazioni e, finalmente, un po'(ma mai troppa) paura. 

Oltre a tutto ciò, impossibile non menzionare il nuovo Pennywise che, dopo essere stato interpretato da Tim Curry nel 1990, ritorna con un nuovo look esteticamente straordinario, accattivante nonché inquietante e, questa volta, viene interpretato dal più giovane dei tre fratelli Skargard, Bill Skargard che, nonostante la poca esperienza, entra perfettamente nel ruolo e ci regala una performance sorprendentemente credibile e carismatica; ciò lo rende una delle più promettenti e interessanti promesse della nuova generazione Hollywoodiana. Naturalmente l'attore viene anche aiutato da una caratterizzazione del personaggio piena di sfaccettature che lasciano spazio a svariati spunti che spero essere sviluppati nel prossimo capitolo. 


Un horror che appassionerà sicuramente gli amanti del genere, e che divertirà tutti gli altri.

Giudizio complessivo: 7+

Buona visione e attenti al clown!




Trailer




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