Unsane


Regia: Steven Soderbergh

Gran bella scoperta fatta quasi per caso e sono proprio queste le migliori, quando trovi un film, leggi la trama, ti intriga, lo vedi senza troppe speranze e poi rimani piacevolmente colpito.

Tutto ciò è successo con Unsane, film girato da Steven Soderbergh, che sveste i piani del blockbusteriano regista “famoso”, acclamato per lavori come i vari Ocean’s Eleven, Twelve, Thirteen, Erin Brockovich e il recente Logan Lucky, per indossare quelli del regista indipendente poco conosciuto, con pochi mezzi a disposizione, ma con molte cose da dire.

E già perché, a quanto si legge in giro, il film è stato girato unicamente con IPhone7, scelta che un Samsunghiano come me non vede esattamente di buon occhio, ma che in fin dei conti non disturba affatto durante la visione. Chiaro, non essendo io particolarmente esperto in questioni tecniche, non mi azzardo ad evidenziare pregi e difetti dettati da questa scelta piuttosto curiosa, mi limito a dire che mi sono imbattuto in realizzazioni nettamente peggiori a seguito di budget e attrezzature nettamente migliori. Tra l’altro non mancano alcuni buoni effetti e un paio di scene suggestive, che aggiungono pepe alla faccenda.


Man mano che la storia vien fuori, è innegabile l’interesse che ne deriva, grazie anche ad un’ambientazione, quella della clinica psichiatrica (o di che cazz si tratta), che fa sempre il suo sporco lavoro. Se poi penso che almeno un paio di volte è stato da noi nominato, durante la visione, quel capolavoro assoluto di Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo, non può che trattarsi di un buon segno, sempre mantenendo ovviamente le debite proporzioni che non vorrei mai che poi l’infermiera Ratched se la prendesse a male. 


La protagonista, tale Claire Foy, se la cava più che egregiamente nonostante non è che vanti esattamente un palmares da record, ma con quella sua faccia costantemente in sofferenza ha saputo immedesimarsi molto bene nel personaggio che le è stato dedicato, trasmettendo proprio quel malumore che si è impossessato di lei e che difficilmente se ne svanirà. E di questo malumore è direttamente responsabile lo stalker di turno (perché di questo in fondo tratta il film, di un caso di stalking mutato ben presto in follia), interpretato da un convincente Joshua Leonard. Ah e poi ci sarebbe pure una breve apparizione di Matt Damon, che probabilmente stava passando per caso durante le riprese e non si è negato un piccolo cameo.


La storia, si diceva, è piuttosto allucinante, ma fornisce lo spunto per sviluppare temi spinosi e quantomai attuali come le truffe assicurative ai danni di ignari pazienti e soprattutto i casi di stalking e la loro degenerazione in qualcosa di più di una semplice ossessione. E con questo bisogna ammettere che Soderbergh fa centro, perché il film non ti lascia bene, tutt’altro, e quel finale lì ne è proprio la testimonianza migliore, perché non è purtroppo possibile sconfiggere i tuoi demoni interiori, anche se hai appena sconfitto ciò che probabilmente ha dato loro vita o ha in qualche modo contribuito alla loro proliferazione. Quell’ultima immagine in particolare, con il volto di lei sfuocato ed impaurito, chiude perfettamente il tutto.

Un gran bel film quindi e un messaggio, tra gli altri, decisamente interessante, perché non servono attoroni affermati, budget miliardari e attrezzature da urlo per partorire lavori di tutto rispetto. E a questo punto viene da chiedersi se il regista continuerà su questa strada o tornerà al blockbusterismo che di fatto lo ha reso famoso.

Nel frattempo godetevi questa chicca.

Giudizio complessivo: 7.8
Enjoy,




Trailer



Lasciate un commento, oh voi che leggete...
Per non perdervi neanche una recensione, seguiteci qui 😉:

     

Nessun commento:

Posta un commento