Non Aprite Prima Di Natale


Regia: Edmund Purdom

Don’t Open Till Christmas, ovvero 1001 modi per far fuori Babbo Natale.

In una Londra prenatalizia, un serial killer nascosto da una maschera molto fanciullesca uccide senza pietà tutti coloro travestiti da Babbo Natale nei modi più disparati: evirandoli, sparandogli in bocca, accoltellandoli, dandogli fuoco, prendendoli a bottigliate in testa…

L’ispettore Harris di Scotland Yard e il suo team, come nei romanzi di A. C. Doyle, cercano di scovare il farabutto interrogando artisti di strada, giovani prostitute e bizzarri personaggi dell’underground londinese; ma intanto il killer continua a mietere poveri Santa Claus indifesi (e molto spesso anche ubriachi marci), finché……. Non viene scoperto chi è l’assassino (era ovvio, ma volevo mettervi sasp….susp….vabbè paura). 


Questo particolare slasher, uscito dal regno di Buckingham Palace nel 1984, segna l’esordio (e la fine) alla regia di Edmund Purdom, attore inglese dalla maestosa presenza scenica conosciuto negli USA come il [SPOILER] killer [FINE SPOILER] del cult splatter Pieces e qui da noi per il ruolo di Dracula nell’altro cult splatter Fracchia contro Dracula.

Purdom, oltre a stare dietro la macchina da presa, si ritaglia anche il ruolo dell’ispettore Harris, regalando come sempre un’ottima british performance.


Pur non essendo un capolavoro, la pellicola si lascia guardare con piacere grazie alla semplice ma ben strutturata sceneggiatura che unisce momenti più tranquilli e soavi (soprattutto per la presenza di un elevato tasso di erotismo) con le fantasiose mattanze ai danni dei poveri portatori natalizi di regali.

Anche l’identità del killer, seppur un po’ forzata, non è subito individuabile nel numeroso mazzo di personaggi (io ho pensato per tutto il tempo che fosse il buon vecchio Edmund Purdom visto che anche in Pieces [SPOILER] era lui il  killer [FINE SPOILER].

Il finale e le turbe psichiche nate nel pluriomicida in gioventù citano esplicitamente Profondo Rosso, soprattutto nella sequenza ambientata nella tromba delle scale.

La recitazione e i dialoghi sono forse il tasto dolente dell’opera, ma trovandoci di fronte ad una pellicola chiaramente di Serie B ci siamo oramai abituati.

La regia, classica e televisiva, è spruzzata qua e là di condimenti weird come la candela a forma di babbo natale che lentamente si scioglie durante i titoli di coda e il girotondo in presa diretta intorno alla coppietta amoreggiante chiusa in macchina.


Numerose le scene clou: il vecchio Santa Claus pedofilo che corteggia una prostituta minorenne durante un pip show per poi essere sgozzato dal killer, l’occhio fuori dall’orbita che scivola, i 3 fantastici minuti di musica pop in un locale a Piccadilly Circus che fanno anni 80 più dei Decibel, il Babbo Natale grasso peggio di John Goodman evirato mentre piscia, lo strepitoso dialogo tra futura vittima e assassino:

Lei non può entrare così, senza permesso, in casa della gente.” 
Si che posso! Io sono il benvenuto ovunque….sono un membro della società….è molto importante.

Sceneggiatori sotto LSD, unica soluzione.


UN BIZZARRO SLASHER SOTTO LE METANFETAMINICHE LUCI NATALIZIE LONDINESI CHE SEGUE LA SCIA SANGUIGNA LASCIATA DA VENERDÌ 13, GRAZIE ALLA PARTICOLARITÀ E LA QUANTITÀ (sono circa una ventina) DELLE MORTI MESSE IN SCENA.

CONSIGLIATISSIMO AGLI AMANTI DEL B MOVIE NUDO E CRUDO.

NON GIRATE DI NOTTE VESTITI DA BABBO NATALE, VE LO SCONSIGLIO.

Giudizio complessivo: 8
Buona visione,





Trailer



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