Sudario: La Recensione del Libro



Autore: Clive Barker


Una volta che hai iniziato a leggere i Books of Blood, chiaramente non puoi interrompere la lettura fino a che non hai terminato la serie.

Eccoci quindi a parlare di Sudario, il terzo libro della saga, che segue in ordine cronologico Ectoplasm.

5 racconti, as usual, ed eccoveli qui.


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Figlio della celluloide (Son of Celluloid)

Un uomo muore all'interno di un cinema, ma il tumore che si è sviluppato all'interno del suo corpo continua a vivere, attraverso le sembianze di attori famosi, e andando sempre in cerca di nuove vittime.

Un grande inizio con una storia a dir poco allucinante tipica della fantasia di barker, che trova uno dei suoi punti più alti nella scena all'interno del bagno, con la comparsa di John Wayne.


"Gli avevano cavato gli occhi dalla testa. Era stato un lavoro maldestro, certo non la mano di un chirurgo. Erano stati strappati via e dalle orbite pendevano sulle guance nervi e filamenti vari".


Scene molto violente, con descrizione molto dettagliata anche dei particolari più macabri, ma grazie alle quali ci viene raccontato una sorta di atto d'amore per il cinema, di cui il sensuale incontro con Marilyn Monroe ne è l’esempio più calzante.

"Mi rendi Forte" sussurrò lei. “Guardandomi in quel modo. Io ho bisogno che mi si guardi, altrimenti muoio. è lo stato naturale delle illusioni".

Finale forse troppo buono e quindi inaspettato, ma resta un grande inizio.


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Testacruda Rex (Rawhead Rex)

In un piccolo paese dove la vita sembra procedere molto tranquillamente, ad un certo punto viene risvegliato dalla sua tomba il buon Testacruda Rex, un affamato mostro primitivo che inizia a divorare tutto ciò che incontra, con una particolare predilezione per il menù a base di bambini.

Ottima prosecuzione del libro, con una descrizione di Testacruda che sei costretto a leggere più di una volta tanto che è bella. Il momento della sua rinascita è talmente epico che vale tutta la lettura e già da lì si nota subito quanto difficile sia placare la sua fame.


"Vomitò nella sua gola, nel momento in cui gli staccava la testa dal collo con un colpo di denti".


E niente, nonostante le stragi da lui compiute, nelle quali non fa sconto veramente a nessuno, è quasi impossibile non affezionarsi al vecchio Testacruda, tanto che alla fine un po’ ti spiace per come finisce.

Da questo racconto è stato tratto un film dall'omonimo titolo, di cui potete leggere qui la recensione.




Confessioni di un sudario (di pornografo) (Confessions of a (Pornographer's) Shroud)

Un contabile viene incastrato dai malavitosi per cui lavora, ritrovandosi colpevole di aver organizzato un giro di spaccio di materiale pornografico. Per non farlo parlare, il boss lo elimina, ma la sua anima riprende vita attraverso il sudario della camera mortuaria, e la vendetta sarà pronta ad essere consumata.

Stavolta non ci sono mostri, ma la cattiveria mostrata dalle persone, in questo caso, risulta quasi ben peggiore di quella partorita dai personaggi più terribili usciti dalla penna di Barker.


"Gli fracassarono le ginocchia e i gomiti. Gli annientarono i timpani, gli bruciarono la pianta dei piedi".


Eccezionale la trovata del sudario che prende le sembianze del contabile, così come strepitosa risulta la vendetta finale, con tanto di svisceramento descritto senza lesinare particolari più cruenti.

In mezzo poi troviamo anche alcune velate critiche al sistema ecclesiastico e al comportamento non sempre irreprensibile di chi lo dovrebbe rappresentare.


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Capri espiatori (Scape-Goats)

Quattro ragazzi finiscono col naufragare con la loro barca su un'isola sperduta. Ben presto cominceranno ad accadere eventi strani, e i giovani capiranno di trovarsi in una sorta di tomba in cui venivano trascinati i cadaveri di chi moriva per mare. Farli incazzare non sembra essere l'opzione migliore.

L'ambientazione è sicuramente suggestiva e la descrizione dettagliata che Barker fa della location è sicuramente un valore aggiunto, che riesce a trasportarti proprio lì insieme ai protagonisti.

Come nei casi precedenti, anche qui la vendetta (in questo caso dei morti) sarà spietata, e la componente splatter non viene di certo lesinata.


"La pietra gli staccò la parte superiore della testa dalla metà del naso in su...L'altra metà della testa aderì al sasso senza cambiare espressione mentre volava verso di me".


Piuttosto interessanti risultano anche le dinamiche che si vengono a creare tra i vari protagonisti, così come assolutamente bella e poetica è la parte finale, coi morti che reclamano l'ultima superstite e la accolgono nel loro ambiente.


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Spoglie Umane (Human Remains)

A seguito dell’incontro con un cliente, un gigolò comincia ad essere ossessionato da una statua che sembra voler assumere le sue sembianze. Riuscire a liberarsene non sembra essere così facile.

Dopo il sudario del terzo racconto, ecco che qualcosa di non umano torna ad uccidere, in un racconto che probabilmente risulta essere il più debole del lotto. Non che non sia interessante eh, perché l'idea è tanto bizzarra quanto vincente, ma nel complesso l'ho trovato leggermente confuso.


"L'impatto gli fece sentire concretamente la presenza della lama nel corpo, spiedo crudele che lo trafiggeva da parte a parte".


I confronti tra il gigolò ed il suo alter ego restano comunque molto piacevoli da leggere, andando così a caratterizzare un racconto che forse appare meno intrigante, ma che chiude sicuramente bene un'altra meravigliosa raccolta firmata da Clive Barker.

Qui il libro

Buona lettura,




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