Le Spose di Dracula: La Recensione del Film



Regia: Terence Fisher


Come riconoscere un volitivo Van Helsing, uno spietato barone Frankenstein, un colloquiale Sherlock Holmes, oppure un gelido Gran Moff Tarkin? Si guarda se ha il viso da gentleman di Peter Cushing, che oggi spegne centodieci candeline. In alto le vostre tazze da tè! Hurrah, hurrah, hurrah!

Lo omaggiamo invitandovi a Le Spose di Dracula, dell’epoca d’oro di Casa Hammer. Per la lista nozze, paletti di frassino e crocifissi; il rinfresco sarà a base di aglio e acquasanta, tanto per stare leggeri.

La giovane istitutrice Marienne Danielle (Yvonne Monlaur, scelta col metro Hammer di quanto schermo riesce a riempiere la scollatura), mentre si reca in Transilvania al collegio femminile dove insegnerà a ballare il minuetto alla Luigi 113 ed altre futilità, accetta l’ospitalità dell’anziana baronessa Meinster che a suo dire ha un figlio gravemente malato (cioè pazzo), accudito da lei e dalla vecchia nutrice. Vuoi rifiutare l’allegra compagnia? No, così durante la notte Marienne ha modo di scoprire che il Barone è giovane, bello e biondo e incatenato. Questi la convince a liberarlo perché vittima di sua madre…Peccato che lui sia un vampiro, e, una volta libero cominci a sbocconcellare in giro, a cominciare proprio dalla Baronessa. Troverà carne per i suoi canini con Van Helsing (il nostro Cushing) buon professore di difesa contro le arti oscure, che se avessero dato a lui la cattedra ad Hogwarts, Harry Potter avrebbe avuto problemi più semplici, tipo venire friendzonato da Hermione, o bullizzato da Serpeverde.


Il film nasce da tre cuochi diversi. Dopo i soldoni di Dracula il Vampiro, la Hammer incarica Jimmy Sangster di preparare un seguito, The Disciple of Dracula, che presenta il Barone Meinster, vampiro troppo debosciato persino per i cattivi e che verrà fermato evocando lo spirito di Dracula. Intanto che aspettano che Christopher Lee si decida (seeeh!), la sceneggiatura viene rimpastata da Peter Bryant, scremando Dracula e aggiungendo Van Helsing che nel finale doveva evocare uno sciame di pipistrelli per punire Meinster. L’idea però non piace a Peter Cushing, perché non vuole un Van Helsing stregone (magari ad Hogwarts non lo assumono) così viene proposta un’idea idea più suggestiva che non vi racconto, ma che vede usare le pale di un vecchio mulino…




Il finale scartato comunque viene messo in frigo e utilizzato per un altro Hammer, Il Mistero del Castello (prossimamente su Recensissimo, stay tuned). Viene fatta un’ulteriore modifica da Tony Hinds, e poi via agli studi di Bray per girare.

Le Spose di Dracula è un Hammer medio alto, elegante e sontuoso, diretto con l’eleganza tipica di Fisher. Abbastanza forte per l’epoca, più innocuo oggi, ma invecchiato bene.

Quello che rimane impresso sono i rapporti morbosi tra la Baronessa e il figlio, la pazzia della vecchia nutrice, nonché le vampire neanche troppo velatamente lesbiche. Lo stesso Meinster (David Peel) poi è mooolto ambiguo, visto che morde anche Van Helsing. Narrano le cronache che l’attore venisse sul set coi suoi adorati barboncini…Insomma più che la virilità di Christopher Lee, il cicisbeo Jean Claude e Madre di Mai dire gol. Oh, Madre!


Ma il vero motore è il nostro Peter Cushing. Il suo Van Helsing è il factotum che prende il film sulle spalle; indaga, salva la fanciulla con cortesia, diagnostica, disputa col prete e il medico, ma soprattutto combatte il male. Il tutto con poche espressioni e mezzi toni. Paterno, brusco, professionale a seconda delle circostanze. E come ci dà dentro! Fa la guardia al cimitero, respinge pipistrelli, brandisce croci e paletti e…le busca di brutto. Eh sì, eroe ascetico, ma pure umano. Quando Meinster lo morde, lui si cauterizzerà l’infezione con il ferro della marchiatura dei cavalli e acqua santa. E sverrà pure dal dolore. Tutto questo accadeva nel 1960, il pubblico di allora rimase impressionato. Che dite, mettiamo il Professor Cushing in graduatoria per Hogwarts?

Nah, è già nell’Olimpo dell’horror. Auguri, Peter e buon tè delle cinque.

Noi, intanto, lo festeggiamo riguardando questo macabro sposalizio, canini per confetti e fiori d’aglio per bouqet. R.S.V.P., e buona visione.



Trailer



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