Creep 2: La Recensione del Film



Regia: Patrick Brice


Seppur non si potesse parlar di capolavoro, il primo Creep l'ho trovato un film piuttosto interessante, per cui l'idea di vedere cosa avesse combinato la coppia formata da Brice e Duplass in questo secondo film non è mai stata messa in discussione.

Patrick Brice qui dirige e, per ovvie ragioni, (chi ha visto il primo sa di cosa sto parlando) non figura nel cast, mentre Mark Duplass, che contribuisce sempre alla scrittura della sceneggiatura, mantiene ovviamente il suo ruolo da buon protagonista.

Brevemente la trama. Joseph, il serial killer del primo Creep, è in crisi perché non trova più piacere nel commettere omicidi. Decide quindi di mettere un annuncio e farsi riprendere dalla youtuber Sara, alla quale si confessa apertamente. La ragazza inizialmente non crede a tutto quello che l'uomo le racconta, ma ben presto capisce di ritrovarsi invischiata in qualcosa di più grande di ciò che aveva pensato prima di accettare l'offerta.

Già si parte bene, con un bello schizzo di sangue che male non fa, e con l'interessante malessere che colpisce il protagonista. La sua insoddisfazione, infatti, appare molto sincera e fa quasi un po’ di tenerezza, nonostante si stia parlando di una quarantina di omicidi.




Mark Duplass è sempre un grande, questo ruolo sembra tagliato appositamente per lui, e si carica praticamente tutto il film sulle spalle, anche se il cazz di fuori onestamente se lo poteva risparmiare (ma forse questo fa parte di quel concetto di mettersi a nudo che effettivamente avrei dovuto cogliere). La sua confessione nelle fasi iniziali è eccezionale, con quella tranquillità che sembra quasi accompagnare il racconto di una tranquilla giornata passata a raccogliere funghi nei boschi. E poi quel suo lato cazzaro anche qui non scompare, soprattutto nei momenti in cui tenta di spaventare la ragazza facendole buuhhh dietro gli angoli come un vero coglionazzo.

Ma pure lei, tale Desiree Akhavan, se la cava molto bene, sia nel film a tenere testa al vecchio Joseph/Aron, sia a livello di recitazione. Sempre in bilico tra il credere e il non credere all’allucinante storia che si ritrova davanti, riesce a stare molto bene al gioco, creando un’alchimia interessante con il protagonista e in più è anche molto carina, il che non guasta mai.


Inevitabilmente un po’ di fiacca nella parte centrale la si ravvisa, anche se è opportuno considerare come qui i dialoghi siano il vero fulcro della vicenda, a dispetto di un action che passa invece in secondo piano (e ciò non deve essere considerato necessariamente un aspetto negativo), così come sono riscontrabili alcune forzature a livello di trama (tutto sommato perdonabili visto il contesto).

Nel complesso quindi possiamo affermare che Creep 2 si mantiene sui livelli del primo capitolo, magari un filo sotto visto che qui perdiamo la componente originalità, e soprattutto conosci già il personaggio, mentre nel film precedente ti chiedevi costantemente con chi avessi a che fare.

Molto interessante la parte finale (anche se difficile da credere) che, in virtù di una breve durata, mi porta a consigliarne la visione.

Enjoy,



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