The French Dispatch: La Recensione del Film



Regia: Wes Anderson

Wes Anderson torna in cabina di regia e firma questo film particolare e bizzarro, in linea con la sua produzione.

The French Dispatch è infatti un film andersoniano in tutto e per tutto: ricerca della simmetria, personaggi chiacchieroni ed eccentrici, ironia arguta e narratore fuori campo.

Il film è diviso in tre episodi principali, più due appendici: una iniziale e una finale. Ognuna di queste componenti è un articolo di giornale. È come se tutta la pellicola fosse un lento svolgersi di una rivista e lo spettatore leggesse/vedesse gli inserti. L'idea è apprezzabile e lo stile del regista a me piace sempre molto. Però qualcosa non mi ha convinto del tutto.


Sarà stata forse la mia stanchezza (ho visto il film al cinema alle 22:30 e ormai non ho più l'età per queste programmazioni serali), però confesso di aver faticato a seguire la narrazione di alcune storie. La voce fuori campo andava a macchinetta e alcuni passaggi penso proprio di essermeli persi. Di conseguenza ho accusato la lunghezza del film che in realtà non è nemmeno così estesa (un'ora e 48) ma tra stanchezza e difficoltà nel seguire i sottotitoli (ho avuto la fortuna di poterlo vedere in originale) mi è sembrato non finire più.


In più non ho ben compreso alcune scelte stilistiche: in alcuni momenti ad esempio, il film passa all'animazione, oppure il bianco e nero si alterna con il colore, e a volte è comprensibile la motivazione, ad esempio mettere in risalto alcuni dettagli oppure segnalare quando la storia è ambientata nella redazione del giornale e quando nell'articolo, ma ogni tanto mi sembrava più un vezzo stilistico, una volontà di stupire lo spettatore, più che una reale motivazione. Il problema è che più che stupire a me confondeva.

Infine le tre storie principali sono godibili, ma con alcuni dettagli che mi sono rimasti oscuri (forse, ripeto, a causa della mia stanchezza).


Nonostante questi elementi, il film mi è piaciuto. Il cast è stellare e alcuni personaggi sono memorabili. Le tre storie principali funzionano (forse la seconda è quella che ho trovato più debole) e divertono. Lo stile zuccheroso e preciso di Anderson è stato un piacere per gli occhi (posso però capire che per alcuni possa risultare stucchevole).

Insomma, in un modo o nell'altro, le storie del vecchio Wes e soprattutto il suo modo di raccontarle riescono sempre a intrattenermi. Anche stavolta ha fatto centro ma con qualche scricchiolio qua e là.

Giudizio complessivo: 7

Buona visione,


Trailer



Lasciate un commento, oh voi che leggete...
Per non perdervi neanche una recensione, seguiteci qui 😉:

     

Nessun commento:

Posta un commento