Invincible: La Recensione della Serie TV




Regia: Robert Kirkman e Ryan Ottley

Invincible è una serie tratta dall'omonimo fumetto di Robert Kirkman, che racconta di un adolescente, Mark Grayson, che scopre e impara a usare i suoi poteri.

Mark è infatti il figlio di Omniman (una sorta di Superman baffuto che si è fatto una famiglia sulla terra) e quando compie 17 anni acquisisce gli stessi poteri del padre. Dovrà destreggiarsi tra vita privata e impegni da supereroe.


Partiamo dai lati negativi: la serie, come avrete intuito dalla trama, è un po' scontata, non spicca particolarmente in originalità e tutti i personaggi sembrano scopiazzati pari pari da altri fumetti (Omniman è Superman, un altro eroe ricorda Batman nel costume, Mark è palesemente Peter Parker, un altro sembra Hellboy con indosso un cappello da investigare, ecc...). Sembra un calderone che raccoglie insieme il meglio di altre opere. Anche la svolta finale, che vorrebbe essere il twist inaspettato, è ampiamente prevedibile secondo me.

Infine, l'animazione non è sempre eccelsa e soprattutto all'inizio lascia straniti perché risulta poco fluida. Ma già dalla seconda puntata ci si abitua e non ci si fa più caso.


Dopo una presentazione del genere vi aspettereste logicamente un votaccio. E invece debbo deludervi perché la serie, nonostante i difetti, mi ha coinvolto molto. È riuscita a prendermi e a farmi affezionare ai personaggi. Nonostante si capisse ampiamente dove si voleva andare a parare, ero curioso di vedere come ci sarebbero arrivati e cosa sarebbe accaduto dopo.


Ma soprattutto ho adorato la scelta di creare una serie così splatter e violenta con un'animazione quasi infantile stile Ben10. I supereroi sanguinano e sanguinano pure parecchio, soffrono davvero, hanno bisogno di tempi di recuperi e giorni all'ospedale. Alcuni muoiono addirittura e ho apprezzato la scelta e il coraggio di far morire anche personaggi importanti. Mi ha ricordato il Game of Thrones delle prime stagioni, quando non sapevi chi dei tuoi beniamini sarebbe sopravvissuto fino a fine puntata.

Infine un plauso al doppiaggio italiano che è stato ottimo. Ultimamente mi è capitato di criticarlo in alcuni prodotti come Un Altro Giro, in cui quasi rovinava il film; quando invece è all'altezza, come in questo caso, è giusto sottolinearlo.

Giudizio complessivo: 8

Buona visione,


Trailer



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