Sanctum



Regia: Alister Grierson

Trama iniziale

Nella foresta pluviale della Papua Guinea si trovano alcuni dei luoghi ancora inesplorati dall'uomo, nella fattispecie un complesso sistema di caverne che dalla superficie dovrebbero sfociare in mare aperto. Una compagnia ne sta esplorando le cavità, con un team di esperti tra i migliori disponibili.

A capo della spedizione un freddo quanto impavido avventuriero, che nella vita ha sacrificato tutto per seguire la sua passione, famiglia compresa. Ed è proprio il rapporto con il figlio il suo più grande cruccio. Josh in effetti vive con sofferenza la convivenza con un padre incapace di qualsivoglia affetto. Cresciuto seguendolo ovunque nelle sue spedizioni, non vede l'ora di poter spezzare quel cordone che lo lega al genitore.

E infatti fugge dai suoi obblighi, andando a sfogarsi sulla costa. Ma la sua assenza causa un mancato rifornimento di bombole, che sarebbero servite a una sub che, in seguito ad un incidente, trova la morte. Proprio quando si celebra il lutto arriva il figlio, che accompagna il finanziatore della spedizione e la sua compagna, entrambi abbastanza sportivi per essere dei ricchi sfondati.

La loro scampagnata nelle viscere della Terra cozza con un meteo inclemente, che anticipa un evento eccezionale che sarebbe dovuto arrivare solo dopo qualche giorno. La tempesta si trasforma in un ciclone e si interrompono quasi subito le comunicazioni con il campo base. Non serve un genio per capire che l'acqua che scorre dalle pareti riempirà a breve le grotte in cui soggiornano.

Ovviamente è vano il tentativo di risalire i cunicoli ormai invasi dalla corrente. Dovranno così farsi coraggio e immergersi laddove nessuno ha mai messo piede, nella speranza che il fiume sotterraneo sfoci davvero nell'Oceano e che quindi ci sia un'altra uscita che non sia quella da dove sono entrati..



Recensione no-spoiler

Nasce, cresce e muore come un filmetto senza tante pretese. Così dovreste approcciarvi alla visione, altrimenti non ne vale proprio la pena. I volti noti son riusciti a raccattarli, non hanno avuto altrettanto successo a scrivere una storia degna di essere raccontata (e ricordata). Curiosa giusto l'ambientazione, insolita per un survival avventuriero, e quindi le dinamiche di sopravvivenza. Se in altri del genere assistiamo a una spedizione a cui capita una sfiga dietro l'altra, qui almeno la sfiga è iniziale e il resto lo fa il luogo e l'inesperienza.

Ho apprezzato il tentativo di fornire uno spessore ai personaggi, vanificato però da dialoghi da quinta elementare, appena sufficienti. Riserbo un grande dubbio sulla conformazione del sistema di grotte e su questo insistere con la frase 'va dove ti porta il fiume', dato che nella simulazione sembrava proprio che il campo avanzato fosse già a livello del mare e quindi come fa poi un fiume a percorrere tanta strada me lo devono spiegare.. Dettagli tecnici a parte, come filmetto funziona, tensione nel mio caso ne ha trasmessa e una scena mi ha pure fatto distogliere lo sguardo imprecando per il disgusto, senza però arrivare alla crudezza vista in 127 Ore

Il cast è composto da Richard Roxburgh, a suo agio nel ruolo di insensibile esploratore giacchè aveva interpretato Dracula in Van Helsing, affiancato da Ioan Gruffudd, famoso giusto per I Fantastici 4, e a seguire merita una piccola menzione anche Rhys Wakefield, a cui per antipatia non presterei neanche un euro ma che si è giocato bene le sue carte così come ne La Notte Del Giudizio.


Consigliato a chi sente il richiamo dell'avventura, cioè a chi partirebbe seduta stante per toccare un suolo mai esplorato pur mettendo la propria vita a rischio; sconsigliato a chi si soffermerebbe più sulle debolezze piuttosto che sulle virtù del film.



Giudizio complessivo: 6.6

Buona visione e alla prossima,

Bikefriendly




Trailer



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