The Full Monty: Recensione Della Serie TV



Ideatori: Simon Beaufoy, Alice Nutter 



Trama


Ventisei anni dopo il loro celebre spogliarello, le vite di Gaz, Dave, Guy, Cavallo, Lomper e Gerald non sono particolarmente migliorate. Sheffield versa in uno stato di degrado e i protagonisti si destreggiano nei sempre più fatiscenti settori della sanità, dell'istruzione e dell'impiego. Ognuno con le proprie difficoltà economiche e familiari, barcamenandosi tra rapporti difficili, lutti irrisolti e situazioni figlie del degrado sociale e noncuranza statale.


Recensione


È davvero strano quando un film che è stato un piccolo grande cult diventa, come spesso accade di questi tempi, un adattamento seriale che vuole ripetere e riprendere quel piccolo grande fenomeno che la pellicola ha rappresentato. È soprattutto strano ritrovarci a scrivere la recensione di Full Monty - La serie, dal 5 luglio su Disney+, perché siamo combattuti da vari sentimenti contrastanti: si tratta di un sequel davvero sui generis, che riprende in toto il cast del film originale e i suoi personaggi per mostrare come siano cambiati in ben venticinque anni ma allo stesso tempo non si concentra su una nuova generazione di "squattrinati organizzati" e nemmeno vuole riprendere quasi pedissequamente la storia originale, ma piuttosto sceglie di raccontarne il seguito: il cambiamento, la maturità, la vecchiaia. Più o meno sempre con lo stesso spirito e arguzia.

Full Monty, il film del 1997 vincitore del BAFTA e disponibile anch'esso su Disney+, raccontava di un gruppo di operai ed ex dipendenti delle acciaierie oramai fallite a Sheffield, nello South Yorkshire, che per sbarcare il lunario si inventavano una soluzione estrema: uno spettacolo di spogliarello maschile con nudo integrale per racimolare il denaro per fidanzate ed ex mogli, ispirandosi a quei Chippendales che sono diventati anch'essi una serie su Disney+. Full Monty - La Serie si prefigge di raccontare come se la passa la cittadina dell'entroterra inglese dopo venticinque anni.




Quella che presenta Full Monty - La serie, un po' sulla scia di Shameless ma meno incisiva e dirompente, è una satira sociale non solo sulla comicità oggi - non si può più scherzare su nulla, per via del politicamente corretto, in un tipico british humour che costella tutti gli otto episodi, tra imprecazioni e svalvolate, a partire dal disclaimer iniziale che ci ricorda che sono passati 25 anni e quindi nove primi ministri inglesi. Ma anche sulla società stessa e sulla rivoluzione post-industriale che non ha portato nulla di buono se non il caos e l'incertezza, tanto per le vecchie quanto soprattutto per le nuove generazioni: tutti ancora precari e in balia di ciò che arriverà quel giorno, come la stessa Destiny che sogna di fare musica ma ha una vita familiare a dir poco complicata, il figlio disabile di Nate e tutti i costi che ciò comporta per la famiglia, il matrimonio spento di Dave e Jean per qualcosa successo molti anni prima, quello apparentemente tranquillo di Lomper e Dennis così come la vita di Gerald. Infine Cavallo va a rappresentare la malnutrizione degli anziani nella società odierna, troppo spesso abbandonati a se stessi o che si vergognano di chiedere aiuto con la pensione di invalidità.

Tutte le difficoltà della società odierna e delle conseguenze di una politica al ribasso sono messe in scena, tra una risata amara e una lacrima sorridente in questa dramedy dal cuore british, che non riesce ad eguagliare l'impatto che aveva avuto a livello mondiale il film del 1997. Si tratta di un racconto più maturo che guarda alla mezza e terza età e che solo di straforo pone la lente sulle nuove generazioni, ma soprattutto è un'operazione particolare poiché non ripropone l'idea di uno spogliarello organizzato dai protagonisti più giovani ma racconta piuttosto la vita degli adulti ora anziani.

Il film originale utilizzava lo spogliarello, il ballo e la musica per parlare di altro ed anche nel serial torna la musica, con una colonna sonora meno iconica ma che attraverso il personaggio di Destiny diviene la lingua con cui farsi ascoltare dagli adulti, che siano i propri genitori, gli insegnanti oppure i direttori di una prestigiosa scuola. Il rapporto genitori-figli è sicuramente al centro della narrazione proprio per via del passaggio di testimone generazionale; si parla anche di bullismo e altre tematiche attuali e delicate tra un episodio e l'altro, in cui ci sono altre new entry tra volti giovani e adulti, ma il focus rimane sulla vecchia guardia e su come sono cambiati e hanno saputo (o meno) adattarsi mentre cambiava un intero Paese e una società intorno a loro. 

Una sorta di rivincita della classe operaia.

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Trailer




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