The Bear (Stagione 2): Recensione Della Serie TV



Ideatore: Christopher Storer 




Trama


La brigata di Carm si lancia verso la trasformazione del locale di panini in ristorante di lusso, ma quando c'è da ristrutturare i soldi non bastano mai. Sommersi dagli ostacoli burocratici, la riapertura del locale diventa una corsa contro il tempo. Sydney lavora ossessivamente al menù, Carm ritrova una fiamma di gioventù, Tina, Richie e Marcus vengono diretti verso nuovi percorsi formativi e all’avventura si unisce anche la sorella di Carm, Natalie.


Recensione


The Bear cambia nella forma ma non nella sostanza: il fulcro del racconto si sposta da Carmy (Jeremy Allen White) alla “brigata”, di cui vengono narrate le storie di crescita personali e professionali, ciascuna imbevuta dalle proprie paure e ambizioni. Una stagione dal tono più riflessivo e intimista, ma che non rinuncia alla tensione, in una miscela di cuore, frenesia e sudore, sottolineata dalla consueta regia serrata e montaggio incalzante, corredata da una colonna sonora che ne esalta la potenza narrativa.

Non importa se prima facevano solo panini ed ora sono intenti ad aprire un ristorante di lusso, per i protagonisti tutto è cruciale, il fallimento non è contemplato ed anche una sana storia d’amore diviene un ostacolo che mette in crisi il protagonista.

 


La vita della ristorazione è presentata come una sorta di “missione” a cui i protagonisti aderiscono in modo personale, ma con la stessa devozione e intensità. Lo vediamo in più momenti: sia nell’esperienza formativa di Marcus a Copenhagen, che nel periodo di servizio di Richie al ristorante della chef Terry (olivia Colman).

I personaggi sono costantemente in bilico, in cerca di un equilibrio tra lavoro e vita privata che non riescono a trovare, oberati da una dedizione professionale che tanto pesa, ma senza la quale si sentono persi.

In questa stagione si aggiunge anche uno sguardo al passato familiare di Carmy in lungo flashback, che costituisce uno degli episodi più belli della stagione, piccolo gioiello narrativo e interpretativo.

Se nella prima stagione si era già conosciuto il rapporto col carismatico fratello maggiore, di cui Carmy tenta di raccoglierne l’eredità, adesso lo sguardo si amplia all’intera famiglia allargata, con cugini veri o presunti e zii di dubbia moralità; una famiglia caotica, disfunzionale su cui incombe la presenza della madre ossessiva, con crisi di nervi ed evidenti problemi psicologici e d’alcolismo, interpretata da una sorprendente Jamie lee Curtis.

Una stagione che parla di cibo, di famiglia, ossessioni e ambizioni, con uno sguardo meditativo, che alza l’asticella di una serie dal livello già molto alto.

Buona visione,

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Trailer




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