Detachment - Il Distacco: Recensione Del Film



Regia: Tony Kaye


TRAMA


Henry è un uomo solitario e introverso che insegna letteratura alle scuole superiori. Quando un nuovo incarico lo conduce in un degradato istituto pubblico della periferia americana, il supplente deve fare i conti con una realtà fatta di disinteresse e assenza. Riuscirà a conquistare il rispetto e la partecipazione di ragazzi difficili, che ben presto sconvolgeranno il mondo apparentemente controllato dell’insegnante.


RECENSIONE  


Il mestiere dell’insegnante può essere una missione, tanto importante quanto più alto è il degrado sociale in cui opera: là dove l’indifferenza e la mancanza di prospettive regnano sovrane, la scuola può essere l’unico punto di riferimento per ragazzi che stanno faticosamente tentando di crescere.

La scuola dove si trova a lavorare Henry è proprio così: un luogo in cui ogni tentativo di miglioramento e velleità di recupero giovanile si scontra sistematicamente con la dura realtà di superficialità e indifferenza. E così la scuola si ritrova con un corpo docente disilluso e arreso, che porta la propria frustrazione nella vita privata.

Non vi inganni l’ambientazione scolastica, perché questo film è tutto fuorchè di “genere scolastico”. E' un'analisi malinconica e struggente dell'animo umano, un viaggio nei fallimenti e nelle speranze della vita di ognuno.


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Il protagonista, un intenso Adrian Brody, supplente per scelta, si sposta da una scuola all’altra senza metter radici, senza instaurare veri legami; di natura solitaria e schiva, con un trauma alle spalle, che rifiorisce alla mente sotto forma di immagini confuse, è capace però di comunicare con i suoi studenti. Le loro vite allo sbando si intrecciano con quelle degli insegnanti, frustrati e soli di fronte al fallimento sociale e personale.

La solitudine di Henry è rotta solo da due rapporti: quello col nonno ricoverato in una casa di cura e quello con una ragazzina prostituta che tenta di “salvare” dalla strada.

Un film senza storie a lieto fine, crudo e realistico: non c’è speranza per la studentessa dotata artisticamente ma osteggiata da un padre insensibile e superficiale, non otterrà risultati la psicologa scolastica Lucy Liu per la ragazza disinteressata, non ci sarà nessuna svolta sociale per questi ragazzi, nessuna via d’uscita o messaggio consolatorio.

E’ un film toccante e duro allo stesso tempo, che guarda nell’abisso dell’animo umano senza pregiudizi né facili buonismi, lasciando parlare le immagini e le espressioni emotive, esaltate da lunghi primissimi piani dei protagonisti.

Un film da non perdere!

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Trailer



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