The Good Mothers: La Recensione della Serie TV



Regia: Julian Jarrold, Elisa Amoruso


Trama


Lea Garofalo e la figlia Denise, Giuseppina Pesce e Maria Concetta Cacciola sono quattro donne accomunate della 'ndrangheta: figlie, mogli, madri oppresse che vivono nella prigione dei loro clan malavitosi.

La loro voglia di libertà grida nel silenzio. A dar loro voce sarà la p.m. Anna Colace che le aiuterà ad uscire dalle loro famiglie per poter abbattere "da dentro" i clan della 'ndrangheta. Ma collaborare con la giustizia richiederà un gran coraggio...


Recensione


The Good Mothers, tratta dall’omonimo libro di Alex Perry, è ispirata ad una storia vera che sa mettere insieme lo spessore dei temi trattati con l’eleganza della messa in scena, in un connubio perfetto di forma e contenuto, coadiuvato da interpretazioni impeccabili e un ritmo che tiene alta la tensione fino alla fine.

La serie diretta a quattro mani da Julian Jarrold ed Elisa Amoruso racconta le storie “invisibili” delle donne della malavita, che nascono nelle famiglie criminali più patriarcali e oppressive del mondo, raccontate sempre in funzione dei capi e quindi degli uomini.




Questa volta il punto di vista viene ribaltato raccontando la prospettiva femminile, a cui le storie di mafia non danno mai voce. Le protagoniste sono loro, donne, mogli, figlie, madri, nate e cresciute all'interno di famiglie criminali con le loro regole asfissianti, vittime di un sistema che toglie loro ogni libertà, anche le più innocenti e banali. L’unica figura riconosciuta è quella dell’uomo, sia esso padre, marito o fratello, in una catena di violenze (fisiche e psicologiche) che si perpetuano di generazione in generazione.

Ma la violenza, se pur mostrata, non è spettacolarizzata, solo un mezzo per l’introspezione psicologica dei personaggi, per mostrare le emozioni autentiche, senza falsa retorica e restituire le molteplici sfaccettature di una realtà così complessa, in cui il fuggire dalla “prigionia” della famiglia coincide con la “prigione” della solitudine affettiva.




Autenticità ancor più incisiva perché si tratta di donne realmente esistite, il cui legame coi figli è allo stesso tempo vincolo con la famiglia e motore per decidere di staccarsene; donne che lottano per poter scegliere chi essere, ma anche per dare un’alternativa alla ‘ndragheta per i loro figli.

Una storia avvincente con un cast eccezionale: da Micaela Ramazzotti, la dolcezza e la dignità di una madre, a Valentina Bellè, che restituisce alla sua Giuseppina Pesce tutta la forza e la fragilità della donna; degne di nota anche Simona Distefano, madre dallo sguardo ferito, la determinata PM di Barbara Chichiarelli e Gaia Girace, la giovane figlia del boss, determinata a non dimenticare la memoria della madre.

Una serie imperdibile e piena di pathos, capace tenere incollato lo spettatore, che fino alla fine si chiede cosa ne sarà delle “buone madri”, in costante pericolo di morte e con cui si entra immediatamente in empatia.

Giudizio complessivo: 9

Buona visione,



Trailer



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2 commenti:

  1. Ce l’ho in lista ma sto aspettando il momento giusto perché so che sarà un pugno allo stomaco 😊

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